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Sesso, genere e etica cristiana
Lisa Sowle Cahill

Sesso, genere e etica cristiana

Prezzo di copertina: Euro 33,00 Prezzo scontato: Euro 31,35
Collana: Giornale di teologia 293
ISBN: 978-88-399-0793-6
Formato: 12,3 x 19,5 cm
Pagine: 472
Titolo originale: Sex, Gender, and Christian Ethics
© 2003

In breve

Una pregevole sintesi, che affronta uno degli ambiti più difficili dell'etica cristiana: il sesso e il genere nella società moderna.

Descrizione

Questo libro è a favore della critica femminista di genere, e tuttavia mantiene la visione tradizionale del cristianesimo, secondo la quale il sesso, l'impegno, e l'essere padre e madre realizzano le relazioni umane. La loro unità è un ideale positivo, pur non essendo una norma assoluta; donne e uomini devono godere di pari rispetto personale e di pari potere sociale, e questo esclude il patriarcato.
In risposta ad alcune critiche femministe all'oppressione di genere e alle norme sessuali, e anche ad alcune proposte comunitarie di morale cristiana, Cahill sostiene che una efficace critica interculturale dell'ingiustizia richiede una prudente difesa dell'oggettività morale. Il libro adotta quindi come fondamento un realismo critico, ispirandosi a Aristotele e a Tommaso d'Aquino. Il giudizio morale si deve fondare su una riflessione ragionevole, pratica, prudente, e interculturalmente sfumata sull'esperienza umana, nella quale il corpo fa da ancoraggio per molti aspetti comuni.
A questo approccio si accompagna un modello neotestamentario di comunità, centrata su solidarietà, su compassione e inclusione di coloro che sono economicamente e socialmente emarginati.

Commento

Recensioni

L’autrice, sposata e madre di cinque figli, è a favore della critica femminista che vede essersi affermato nella storia un dominio sulle donne: uomini e donne devono godere realmente di pari potere sociale e ciò esclude il patriarcato.
Mantenendo la visione tradizionale del cristianesimo, secondo la quale il sesso e la genitorialità realizzano le relazioni umane, si preoccupa di ricercare quale comune terreno morale possa unire le culture e le tradizioni religiose perché è convinta che praticamente tutte le comunità urnane condividano alcune fondamentali esperienze e valori morali. Nell’etica adotta quindi un realismo critico ispirandosi ad Aristotele e a Tommaso d’Aquino e ritiene che un’etica prudente, ma essenzialmente realistica, sia necessaria per evitare il relativismo morale.
Il grande merito di questo libro è quello di presentare un’espressione lucida e critica dell’etica cristiana che tiene pienamente conto delle fragilità delle chiese nel passato e nel presente.

P.R., in Chiesa locale e famiglia 76 (2004) 20