«Per prima cosa, è da sottolineare non solo la vastità dell’opera e la meticolosa e ampia articolazione dei temi, ma anche la ribadita volontà di mantenere aperta la riflessione non solo sul piano teologico ma anche su quello filosofico in virtù del ruolo che quest’ultimo riveste quale interlocutore privilegiato del primo. A ciò si aggiunge poi l’ampio apparato di note e la ragionata “Nota bibliografica” finale (677-684), assai utili per l’approfondimento deisingoli temi e per l’ulteriore studio delle questioni che emergono nel corso dell’opera. È altresì significativo rilevare i singoli contributi che compaiono al termine di ogni sezione sotto la voce “Temi di studio”. In essi, l’Autore intende offrire ulteriori spunti di riflessione che nascono dalla precedente trattazione e che possono essere vantaggiosamente considerati in vista di specifiche ricerche in merito alle questioni che sono già state opportunamente sviluppate. Infine, vanno menzionati anche gli schemi grafici, le note intertestuali di approfondimento e gli indici finali, tutti strumenti che suggeriscono come la ricerca, andando ben al di là dellasemplice trattazione manualistica del tema, vuole essere un contributo significativo per ripensare la questione epistemologica della teologia fondamentale. Senza dubbio questa fatica di Epis rappresenta un contributo energico, anche se talora difficile nel linguaggio, per poter affrontare lo studio della teologia fondamentale ripensandone non solo i contenuti ma soprattutto i principi che sono alla base di questa disciplina».
P. Sguazzardo, in
Rassegna di teologia 51/4 (2010) 681-683