Il tempo del raccolto non è solo l'autunno. Anche per un teologo gli esiti del proprio pensiero non si raccolgono alla fine della vita. Gustosi frutti teologici sono presenti in questo volume, dal titolo non certo originale, sintesi dell'attività pastorale recente del vescovo di Chieti-Vasto, mons. Bruno Forte. All'apparenza un tema scontato, quello della fede, ma trattato con molteplici tonalità e sapori, caratteristici proprio di una raccolta di fine stagione.
I testi selezionati non fanno parte della vasta produzione del teologo pastore (ad esempio gli otto volumi della Simbolica ecclesiale), ma sono interventi, relazioni e conferenze tenuti prevalentemente in diocesi nel 2012-2103. In essi riemergono i temi cari all'A.: la Trinità e la storia, il mistero e la chiesa, la bellezza e la teologia... L'intento della raccolta è «offrire una riflessione, il piu possibile organica, teologicamente documentata e vicina alla vita, sulle sfide e le possibilità connesse al compito di trasmettere la fede, accolta nell'assenso libero della mente e del cuore» (Introduzione).
Perché riproporre ancora una tematica variamente esplorata in ambito teologico e non solo? In una intervista apparsa su Settimana del 22 giugno 2014, Forte ribadisce che la fede «rimane parola capitale che tiene insieme "simbolicamente" la terra e il cielo, e consente al credente di dire Dio restando nel santuario dell'adorazione e di lasciarsi raggiungere e trasformare dal suo avvento al di là di ogni rinuncia a parlare di lui o a cercare il suo volto».
I venti capitoli di cui si compone il volume si aprono con la parola «sorgenti» e si chiudono con la parola «soglia». Nell'arco di questo tragitto è sottolineata l'esperienza dell'incontro che prendendo l'avvio dall'evento pasquale dà origine allo sviluppo del cristianesimo nella storia. La storia della salvezza si chiude col sorriso benedicente di Dio, con la sua misericordia eterna.
Passando in rassegna l'esperienza della fede e della sua trasmissione, il volume si sviluppa presentando le «figure» della fede ecclesiale: le sorgenti (capp. 1-5) con il pregnante riferimento alla vicenda di Elia profeta che fa da filo conduttore all'opera intera; la fede professata a partire dal rapporto con la Parola (capp. 6-8); la fede celebrata che attualizza nel tempo l'intera opera divina (capp. 9-10); la fede vissuta rivisitata negli ambiti quanto mai attuali della famiglia, del femminile, dei giovani (capp. 11 -14).
Il contesto pluralista richiede inoltre, ai credenti, un dialogo su più versanti e con più interlocutori. La seconda parte del volume sviluppa, allora, la fede in dialogo, considerando in modo particolare il rapporto con chi non crede (cap. 15) e riprendendo temi cari all'A. come la via pulchritudinis (cap. 16) e le potenzialità della musica (cap. 17), nella frequentazione di linguaggi diversi e affascinanti. Il richiamo finale si rivolge al carattere itinerante dell'atto del credere, una fede sempre in cammino nella ricerca della verità (capp. 18-19).
Chiude il percorso la suggestione del «sorriso» (cap. 20) intesa a sottolineare il valore umile e provvisorio di ogni conoscenza del mistero nel tempo e la tensione verso l'Eterno che ci viene incontro benevolmente nella economia sacramentale della chiesa. L'offerta di sfumature e colori è completata da due pennellate (Appendice), due testi di papa Francesco che entrano nel merito del discorso: l'enciclica Lumen fidei e 1'esortazione apostolica Evangelii gaudium.
Siamo di fronte a una riflessione teologica per tutti, per maturare ragioni e speranze nell'impegno della trasmissione della fede e nel discernere opportuni cammini. Lo stesso Forte la definisce una teologia «militante», nata dal vissuto ecclesiale per dare a esso voce e alimento. L'impegno alla trasmissione è responsabilità che tocca da vicino pastori e credenti. E la penna del teologo si mette felicemente a servizio della comunità ecclesiale e civile. Ci si sarebbe aspettata, tuttavia, maggiore concretezza pastorale nel tradurre operativameme i consueti apporti sistematici.
L. Tonello, in
Studia Patavina 61 (2014) 3, 835-836