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La morte del Messia
Raymond E. Brown

La morte del Messia

Dal Getsemani al Sepolcro. Un commentario ai Racconti della Passione nei quattro vangeli

Prezzo di copertina: Euro 118,00 Prezzo scontato: Euro 112,00
Collana: Biblioteca di teologia contemporanea 108
ISBN: 978-88-399-0408-9
Formato: 16 x 23 cm
Pagine: 1824
Titolo originale: The Deat of the Messiah: from Gethsemane to the Grave. A Commentary of the Passion Narratives in the Four Gospels. Two Volumes
© 1999, 20164

In breve

Un'opera nuovissima e complessa.
«Uno studio appassionante! La morte del Messia di Raymond Brown incorona due millenni di studi cristiani riflettendo "sullo scandalo della crocifissione". Nessuno studioso di relazione ebraico-cristiane dovrebbe mancare di studiare questa ponderata, partecipe e documentata trattazione dei Racconti della passione. Brown ancora una volta ha dimostrato la sua posizione come Padre, Rabbi e maestro di tutti noi». Burton L. Visotzky (Jewish Theological Seminary of America)

Descrizione

«Il biblista R. Brown assume in quest'opera come linea di demarcazione del racconto della passione e morte di Gesù non l'ultima cena, ma la scena del Getsemani con Gesù orante sotto gli ulivi del podere oltre il torrente Cedron. Da quel momento egli procede orizzontalmente, cioè ricostruendo e vagliando ogni quadro con il contributo dei quattro evangelisti. Si ha così la possibilità di isolare in "sinossi" le variazioni del racconto e le coincidenze. Un racconto strutturato in quattro atti: la preghiera notturna e solitaria di Gesù nel Getsemani ove avviene il suo arresto; il processo giudaico; il processo romano; la crocifissione con la relativa sepoltura […]. In un periodo in cui alcuni rigettano con arroganza il metodo esegetico storico-critico considerandolo come un'arida esercitazione filologica che priva il testo sacro della sua trascendenza, Brown mostra sul campo quanto sia fecondo lo studio serio e severo delle parole per scoprire l'epifania della Parola […].
L'opera è un punto fermo imprescindibile di quelle pagine che ci narrano la storia di poche ore che hanno, però, inciso profondamente e indelebilmente nella vicenda dell'umanità». Gianfranco Ravasi dall'Introduzione

Recensioni

Nel 1998, l’autorevole New York Times dedicò la sua attenzione all’esegeta e teologo cattolico statunitense Raymond Edward Brown, definendolo «il più stimato tra gli studiosi americani del Nuovo Testamento, con pochi rivali a livello mondiale». In effetti, Brown è stato nel XX secolo se non il maggiore, uno dei maggiori specialisti di esegesi e teologia neotestamentaria dell’intero Continente americano, nonché del mondo occidentale.

Ordinato sacerdote a 25 anni e divenuto, nel 1972, membro della Pontificia Commissione Biblica, ha impegnato tutta la sua esistenza nell’accurato studio delle Sacre Scritture, dimostrandosi tra i primi cattolici aperti a recepire il metodo storico-critico, senza tuttavia sottacerne i limiti e gli eccessi nell’applicazione ai testi biblici. La sua opera più famosa è senza dubbio il commento al Vangelo di Giovanni, e tuttavia egli ha trattato in profondità non soltanto gli scritti riferibili alla cosiddetta «comunità giovannea», ma anche le tradizioni neotestamentarie relative a Pietro, a Maria, alla stessa figura del Nazareno e alle questioni cristologiche.

Il suo corposo studio sui Vangeli della Passione, intitolato significativamente La morte del Messia, costituisce uno snodo fondamentale per chi vuole approfondire criticamente e storicamente la vicenda dell’arresto, del processo, della crocifissione e della sepoltura di Gesù. Per Brown, il momento da cui partire nell’analisi degli ultimi istanti di vita del Maestro di Nazaret è il racconto del Getsemani, dopo il quale si procede linearmente, ricostruendo tutte le fasi successive così come vengono descritte dai quattro evangelisti.

Dopo una dettagliata introduzione, il libro risulta strutturato in quattro atti, con le relative scene interne, quasi come in una rappresentazione teatrale: il primo atto narra di Gesù al Monte degli Ulivi; il secondo del processo davanti alle autorità giudaiche; il terzo fa entrare in scena Ponzio Pilato e l’amministrazione della giustizia romana; il quarto racconta l’evento culminante della crocifissione e la conseguente sepoltura.

Al solo quarto atto sulla morte di Gesù e le sue affrettate esequie vengono dedicate ben 493 pagine. A questo punto, appare perfino pleonastico ricordare che il lavoro di Brown è corredato da una sterminata bibliografia – vengono menzionati oltre 1.500 autori –, da un’appendice nella quale si esaminano brevemente il Vangelo apocrifo di Pietro e una serie di questioni storico-esegetiche, nonché da 14 utili tavole illustrative.

Trattandosi di uno studio di impostazione storico-critica, non rientra comprensibilmente nel suo oggetto una trattazione estesa della risurrezione sotto l’aspetto teologico; non mancano tuttavia alcune interessanti considerazioni finali sul corpo di guardia al sepolcro secondo il Vangelo di Matteo (Mt 27,62-66 e 28,2-15).

Gettando lo sguardo oltre l’indiscutibile valore scientifico di questo studio, va notato come anche il lettore non specialista che desideri comprendere meglio gli aspetti storico-spirituali della passione di Cristo così come viene narrata dai quattro Vangeli, oppure che intenda essere partecipe in maniera documentata di un evento comunque capitale per l’umanità, trovi qui una vera miniera di informazioni e di piste di approfondimento.

Il fatto poi che l’A. segua un percorso sempre aderente ai testi evangelici rende il libro adatto anche alla meditazione quaresimale e perfino, volendo, a degli Esercizi spirituali. Come del resto scrive il card. Gianfranco Ravasi nella sua introduzione all’edizione italiana, anche molti non credenti «cercano il volto di Cristo nel momento della sua estrema vicinanza all’umanità, cioè nel giorno della sofferenza e della morte».


R. Timossi, in La Civiltà Cattolica 4051 (6 aprile 2019), 91-92

Raymond Edward Brown è stato nel XX secolo forse il maggiore specialista di esegetica e teologia neotestamentaria dell'intero continente americano; ma fu pure molto apprezzato tra gli specialisti religiosi e laici del continente europeo. Ordinato sacerdote a venticinque anni e divenuto membro nel 1972 della Pontificia Commissione Biblica, ha dedicato tutta la sua vita a un accurato studio esegetico delle Sacre Scritture, distinguendosi come uno dei i primi cattolici aperti al recepimento del metodo storico-critico, senza tuttavia sottacerne i limiti e gli eccessi. Quando nel 1998 morì a settant'anni, l'autorevole "New York Times" gli riservò una menzione speciale, definendolo «il più stimato tra gli studiosi americani del Nuovo Testamento, con pochi rivali a livello mondiale».

La sua opera più famosa è senza dubbio il commento al Vangelo di Giovanni (edito da Cittadella) e tuttavia Brown ha trattato in profondità non soltanto gli scritti riferibili alla cosiddetta "Comunità giovannea", ma pure le tradizioni neotestamentarie relative a san Pietro, a Maria, alla stessa figura del Nazareno e alle questioni cristologiche. Il suo corposo studio sui "Racconti della Passione", intitolato significativamente La morte del Messia (Queriniana, pagine 1816, euro 118), costituisce uno snodo fondamentale per chi vuole approfondire criticamente e storicamente la vicenda dell'arresto, del processo, della crocifissione e della sepoltura di Gesù, poiché rappresenta - come scrive il cardinale Gianfranco Ravasi nell'introduzione all'edizione italiana - «un testo capitale nell'esegesi neotestamentaria».

Per Brown il momento giusto da cui partire nell'analisi degli ultimi istanti di vita del Maestro di Nazaret è il racconto del Getsemani, dopo il quale egli procede linearmente ricostruendo tutte le fasi successive così come vengono descritte dai quattro evangelisti, con una evidente predilezione per il Vangelo di Marco. Originariamente diviso in due tomi, il libro risulta strutturato in quattro atti con le relative scene interne, quasi come in una rappresentazione teatrale: il primo atto narra di Gesù al Monte degli Ulivi; il secondo atto tratta del processo innanzi alle autorità giudaiche; il terzo atto fa entrare in scena Ponzio Pilato e l'amministrazione della giustizia romana; il quarto atto racconta l'evento culminante della crocefissione e la conseguente sepoltura.

Il grande lavoro di Raymond E. Brown è corredato da una sterminata bibliografia (vengono menzionati oltre 1.500 autori), da una appendice nella quale si tratta brevemente del Vangelo apocrifo di Pietro e di una serie di questioni storico-esegetiche tuttora aperte, nonché infine da quattordici essenziali tavole illustrative. Trattandosi di uno studio di impostazione storico-critica, non rientra comprensibilmente nel suo oggetto un esame dell'evento della Risurrezione sotto l'aspetto teologico; non mancano tuttavia alcune interessanti considerazioni su di esso, in particolare sulla scorta di quanto racconta nel finale il Vangelo di Matteo (Mt 27,62-66 e 28,2-15).

Anche il lettore non specialista che desidera comprendere meglio gli aspetti storico-religiosi della passione di Cristo così come narrata dai quattro vangeli canonici oppure che vuole documentarsi intorno a una vicenda comunque capitale per l'umanità a prescindere dalle convinzioni religiose di ciascuno, trova qui una vera miniera di informazioni e di piste di approfondimento. Il fatto poi che l'autore segua un percorso sempre aderente ai testi evangelici, espressamente citati e commentati in ogni loro passaggio, rende il libro adatto alla meditazione quaresimale di quei credenti che desiderano essere accompagnati anche da una solida esegesi della parola dei Vangeli.


R. Timossi, in Avvenire 17 marzo 2019