In breve
La madre di Gesù, Miriam di Nazaret, riscoperta nella sua concretezza storica come donna ebrea del I secolo e presentata all’interno della grande nube dei testimoni che circonda la comunità dei discepoli. Un’interpretazione della Theotókos teologicamente solida, spiritualmente corroborante, eticamente provocatoria, socialmente liberante, ecumenicamente feconda.
Descrizione
Miriam di Nazaret, una donna ebrea del primo secolo, madre di Gesù, proclamata nella fede Theotókos, genitrice di Dio, è la figura religiosa femminile più celebrata nella tradizione cristiana.
Il libro di Elizabeth Johnson, il cui titolo riprende un’espressione di Paolo VI, benché attinga alla storia della dottrina e della devozione mariana, non è un’opera di teologia dottrinale in senso tradizionale, ma in modo nuovo presenta Maria nella grande nube dei testimoni che circonda la comunità dei discepoli, e dà un’interpretazione di Maria teologicamente solida, spiritualmente corroborante, eticamente provocatoria, socialmente liberante, ecumenicamente feconda.
Questa presentazione ci porta a riscoprire Maria nella sua concretezza storica: una donna che ha lottato, il cui cammino è stato un pellegrinaggio di fede, con i suoi momenti di oscurità. La figura di Maria può diventare così fonte di benedizione, per la vita delle donne, in termini sia religiosi sia politici.