“L’opera che presentiamo è concepita come un bilancio prospettico del Novecento teologico, steso da teologi noti in campo internazionale, che ripercorrono i tratti essenziali delle linee di riflessione emerse nel XX secolo, in particolare negli ultimi decenni, aperte a sviluppi ulteriori agli inizi del XXI secolo. I saggi richiesti per quest’opera sono sondaggi e non una panoramica enciclopedica esaustiva, e riescono a coniugare memoria e prospettiva sul futuro” (p. 23).
Così Rosino Gibellini introduce il lavoro da lui organizzato, riprendendo il filo del discorso del suo esemplare bilancio, tradotto in più lingue: La teologia del XX secolo, bilancio che si fermava sulla soglia dell’ultimo decennio del "secolo breve".
“Il XXI secolo è cominciato con la decade degli anni Novanta… Il crollo del muro di Berlino e il collasso dell’esperienza del socialismo statalista in forma rapida e dirompente ha provocato una crisi di paradigmi, un periodo che possiamo qualificare come un’era di perplessità e di incertezza” (p. 6). Da qui i diciassette saggi di orientamento presenti nell’opera attenta e documentata, che per quanto ci consta, è un quid novum in assoluto nel panorama editoriale.
I primi sondaggi prospettici vengono dall’area nordatlantica: J. Moltmann, uno degli artefici della teologia contemporanea, aiuta ad entrare nel nuovo millennio senza arroganza né rassegnazione, nel segno della speranza cristiana, mentre E. Arens, forse l’autore più rappresentativo della nuova teologia politica, la svolge nella direzione di una teologia pubblica, critica e comunicativa. G. Gutiérrez fa il punto sulla teologia della liberazione, presentando la sua attualità di fronte alle nuove sfide politiche e culturali ormai globalizzate. Mentre il congolese S. Kalamba Nsapo presenta i percorsi della teologia africana caratterizzati dalla inculturazione e dalla liberazione (e oggi anche dalla ricostruzione); l’indiano M. Amaladoss espone gli orientamenti e i compiti delle correnti teologiche asiatiche più sensibili al dialogo. La teologa britannica E. Green dispiega e ragiona sugli ultimi sviluppi delle teologie femministe, facendo toccare con mano la varietà di questo nuovo fronte della riflessione e della pratica che sta avanzando.
Alla teologia morale sono dedicati due saggi: uno dello spagnolo M. Vidal e uno del tedesco D. Mieth. Per il campo biblico l’italiano G. Segalla presenta quella che oggi è chiamata “la terza ricerca” sul Gesù storico. Tra gli altri vari temi esplorati, ci piace segnalare, oltre alla presentazione delle tematiche centrali della teologia ortodossa contemporanea di lingua russa, greca e rumena ad opera di Y. Spiteris e i contributi di P. Neuer sull’ecumenismo e di H. Wandenfels su Oriente e Occidente, l’acuto e documentato saggio di R. Screiter sul passaggio dalla modernità alla postmodernità, con le varie risposte teologiche avanzare. Ma anche prospettando il concetto di nuova cattolicità, quale risposta teologica alla sfida della globalizzazione.
Come conclusione J.B. Metz presenta una appassionata e, diremmo persino, raffinata Proposta di programma universale del cristianesimo nell’età della globalizzazione: “La compassione e la parola chiave del cristianesimo nell’età della globalizzazione… compassione come sofferenza-con, come partecipe percezione del dolore altrui, come pensiero attivo della sofferenza degli altri, come tentativo di vedersi e di valutarsi con gli occhi degli altri, degli altri sofferenti” (p. 395). La sofferenza è diventata la categoria centrale per la teologia della maggioranza povera della chiesa mondiale.
Entrando nel XXI secolo, la teologia è indotta ad allargare il proprio orizzonte al di là dei problemi tipicamente europei. La teologia ormai viene elaborata in tutti i continenti: dalla pluralità di centri di elaborazione viene la varietà e la novità delle tematiche, espressione della vivacità culturale della chiesa mondiale, di una chiesa cioè che tiene conto del mondo nella sua interezza e interagisce con esso. Con Moltmann si può dire che una delle più rilevanti caratterizzazioni della teologia contemporanea è data dalla “passione per il Regno”.
È quanto risulta dalla lettura di questi saggi di alto profilo culturale e teologico, “in funzione del regno di Dio per il Mondo”».
G. Zevini, in
Salesianum 66/1 (2004) 172s.