«Con la pubblicazione del testo del teologo bresciano Angelo Maffeis – Penitenza e unzione dei malati (vol. 9) – il “Nuovo corso di teologia sistematica”, edito da Queriniana, si arricchisce di un denso contributo – oltre 400 pagine – che si distingue degnamente nel pur già vasto orizzonte della produzione letteraria della teologia sacramentaria.
L’esplicita natura didattica del volume rende ragione della scelta operata dall’Autore di adottare una struttura e un percorso abbastanza classici per questo genere. Il testo, infatti, presenta l’elemento dottrinale-dogmatico dei due sacramenti della guarigione cristiana a partire da un’interrogazione – rigorosa e puntigliosa – di quei luoghi fondamentali per la riflessione teologica, ovvero il dato biblico e la sua interpretazione nelle diverse forme rituali assunte nel corso della storia della chiesa. Sotto tale aspetto, l’attenzione scrupolosa rivolta a questo livello di indagine rappresenta indubbiamente un notevole punto di forza dell’opera, a cui va aggiunta la copiosa offerta di riferimenti bibliografici – di diverse aree, con un’attenzione particolare all’ambiente tedesco – che tuttavia avrebbe potuto comprendere anche qualche contributo più attuale. Al lettore e senz’altro offerto un ampio orizzonte teologico tale da mettere in risalto lo spessore di complessità e di problematicità che accompagna i due sacramenti in questione. Ci sembra opportuno far notare che proprio in tale aspetto si manifesta quella tensione "concreta" del volume, il quale non si esaurisce semplicemente in una presentazione dei dati fine a se stessa. Dichiarata a più riprese – ma già esplicitata fin dalle primissime pagine dell’introduzione – l’intenzione dell’opera e invece tesa squisitamente a un confronto dei risultati della ricerca con l’elemento culturale contemporaneo, in modo da porgere non solo a studenti o teologi, ma anche a pastori, un affinato strumento ermeneutico capace di (ri)collegare l’anello della riflessione e della prassi attuali a quella "catena che forma la tradizione ecclesiale della fede celebrata, vissuta e compresa" (p. 9). In questo senso, l’elemento culturale e antropologico non rappresenta semplicemente il punto di partenza di un generico status quaestionis, bensì si dimostra essere un elemento imprescindibile di un virtuoso circolo ermeneutico, il quale intende delineare la fisionomia di due sacramenti che, dalla modernità in poi, sono lentamente scivolati nel cono d’ombra di una perdita di plausibilità, e che attendono e richiedono una riscrittura secondo la grammatica dell’esperienza cristiana contemporanea. […]
Senza dubbio, l’opera di Maffeis – per equilibrio e chiarezza – offre un utile strumento di studio a quanti intendano accostarsi e approfondire la fisionomia dei sacramenti della guarigione cristiana. Il lettore vi può trovare tutti gli elementi indispensabili non solo per comprendere un passato ricco di forme e pensiero, ma anche – in accordo con questa tradizione – un punto di appoggio perché l’intelligenza libera della fede trascriva nel presente questa ricchezza inesauribile».
F. Frigo, in
Studia Patavina 60/2 (2013) 482-485