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Mondi da custodire
Mariano Crociata, Roberto Repole, Franco Giulio Brambilla

Mondi da custodire

Una pastorale profetica per le aree interne

Prezzo di copertina: Euro 10,00 Prezzo scontato: Euro 9,50
Collana: Books
ISBN: 978-88-399-3242-6
Formato: 13,5 x 21 cm
Pagine: 112
© 2025

In breve

Prefazione di Felice Accrocca

La Chiesa italiana, inserita nella storia, vuole farsi punto di riferimento nell’annuncio, ma anche nella promozione della persona. Come ispirare un’azione a misura d’uomo e di territorio?

A partire dalle nostre radici, alcuni percorsi pastorali per ispirare il futuro, anche là dove sembra d’essere alle periferie dello sviluppo.

Descrizione

Quale futuro per territori in declino, che sembrano affetti da un costante desiderio di fuga, dove il vociare dei più giovani si fa raro? Come vivere in paesi che patiscono una emorragia di abitanti, dove da tempo negozi, scuole, poste, ambulatori e altri servizi essenziali hanno chiuso i battenti? Come si pone, in questo quadro complesso, la comunità ecclesiale, una delle poche realtà presenti ancora in modo capillare sul territorio nazionale? E se le comunità si assottigliano, come annunciare un Vangelo a misura d’uomo e di territorio?
Un gruppo di vescovi, dopo aver sollecitato all’azione politici e amministratori locali, ha avviato un confronto per enucleare una pastorale specifica per questi luoghi di “desertificazione“. Ecco allora che qui prendono la parola tre teologi di vaglia diventati vescovi, per offrire un contributo di qualità alla riflessione di tutti. Crociata, Repole e Brambilla invitano a ripensare la forma stessa della Chiesa, a valorizzare ogni carisma e a costruire comunità vive e corresponsabili, capaci di custodire non solo un paesaggio, ma soprattutto l’anima di un Paese.

Recensioni

A partire dal 2021 la Conferenza episcopale italiana (CEI) organizza un incontro annuale destinato ai vescovi provenienti dalle aree interne della nostra penisola, per le quali s’avverte l’urgenza di un’attenzione pastorale specifica. Tre relazioni principali dei raduni finora svoltisi a Benevento sono ora raccolte nel volume curato dall’arcivescovo locale Felice Accrocca.

Mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno e presidente della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (COMECE), parte dalla considerazione che negli ultimi decenni si è passati «da una fede percepita come ovvia a una fede considerata come un’opzione tra le altre» (16). Anche la parrocchia, che «è la scoperta e l’applicazione del principio territoriale come condizione di incarnazione dell’annuncio cristiano» (25), è coinvolta in questi cambiamenti. Accade così che «il territorio di residenza non è più così determinante nella conduzione dell’esistenza di molte persone» e che «l’appartenenza ecclesiale può essere gestita su base elettiva» (27). Da rivedere il ruolo dei presbiteri, il cui ministero dev’essere «a servizio delle persone e delle comunità, e non occupazione da guardiani di chiese da tenere aperte a tutti i costi. Non si decidono gli orari e il numero delle celebrazioni, per esempio, solo per garantire la valorizzazione di una o più chiese» (44).

Il card. Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, con un articolato ragionamento storico e teologico raccomanda d’evitare «soluzioni che mettano in campo una concezione del presbitero esclusivamente cultuale e magari sacrale» (66), riscoprendo il ruolo del diaconato che, «nell’impegno a tessere e curare le relazioni, prepari per così dire il terreno al servizio di presidenza del presbitero» (70).

Mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara e presidente della Commissione della CEI per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi, denunciando come contraddittoria la retorica di «una Chiesa tutta ministeriale» (78), auspica «una Chiesa che non sia solo di collaboratori, ma di corresponsabili» (91).


F. Casazza, in Il Regno Attualità 20/2025, 596