In breve
Lazzaro, riportato in vita da Gesù, è uno dei personaggi più fecondi per la catechesi e la liturgia. Questa «figura indimenticabile del silenzio» rivela il senso della venuta di Colui che è la risurrezione e la vita. Ogni discepolo del Cristo è invitato a prendere posizione di fronte alla morte e a dare espressione alla speranza.
Descrizione
«Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era già morto da quattro giorni nel sepolcro. Marta, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro. E disse a Gesù: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto”» (Gv 11,17.20).
La storia di Lazzaro che, da ammalato e morto, viene riportato in vita da Gesù, è davvero sorprendente. In essa Gesù rivela il senso della sua venuta: egli è la risurrezione e la vita. Grazie a lui il discepolo è invitato a prendere la parola di fronte all’esperienza della morte per vincere le proprie angosce e dare espressione alla speranza. Ma nell’episodio evangelico è l’umanità stessa che siinterroga sulla morte e sulla risurrezione.
Lazzaro resta uno dei personaggi più fecondi per la catechesi e la liturgia, come lo è stato, ieri e oggi, anche per la pittura e la letteratura. Attraverso un percorso plurale e documentato, Alain Marchadour, esperto del Vangelo di Giovanni, ricostruisce questa «figura indimenticabile del silenzio» (Marie Noël), che ha stimolato varie generazioni di scrittori, di esegeti, di credenti, di artisti, a prolungare il suo silenzio con le loro voci e quindi a parlare del senso della vita e della morte.