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La gioia del cristiano
Walter Kasper

La gioia del cristiano

Prezzo di copertina: Euro 23,00 Prezzo scontato: Euro 21,85
Collana: Meditazioni 244
ISBN: 978-88-399-2844-3
Formato: 11 x 20 cm
Pagine: 256
Titolo originale: Die Freude des Christen
© 2019

In breve

«Il dramma della situazione attuale è che tristezza, nausea e grettezza del cuore non sono solo problemi dell’individuo, ma anche fenomeno sociale di prim’ordine. Chiunque prenda sul serio Dio, rinuncia a suonare la ritirata dietro le barricate: seguirà piuttosto la traccia luminosa della gioia – nella storia e nel presente. Questa gioia può vincere la tristezza del mondo, perché è sorella della speranza». (Walter Kasper)

Descrizione

Siamo creati per la gioia. Eppure a volte una pesantezza ci trascina verso il basso, la paura che ci serra il cuore in una tenaglia. Ammettiamolo: siamo sempre più arrabbiati, risentiti, incattiviti, siamo sospettosi e prevenuti. Sia come singoli individui, sia come chiesa e come società civile, cediamo alla tentazione di assumere questi atteggiamenti negativi, che possono avere molte cause: la globalizzazione, la crisi economica, l’avvelenamento della terra, il riscaldamento globale, i fenomeni migratori mondiali...
I campioni della fede biblica – da Abramo e Sara fino a Gesù, «il testimone fedele» – disegnano però una traccia luminosa di speranza e di gioia attraverso la storia. Per noi cristiani la gioia è al tempo stesso frutto della conversione e dono della grazia. Apre il cuore alla bellezza e ai doni della creazione, alla comunione e all’amore, ma anche a Dio stesso, che in Gesù si è avvicinato agli uomini come amico.
Da qui nasce un magistrale invito alla gioia: Kasper fa sua – e propone a noi, quasi a volerci contagiare – la risposta della fede alla domanda sul senso dell’esistere.

Recensioni

Ricordando il motto del­la sua ordinazione sa­cerdotale - “Non siamo padroni della vostra fede, ma i collaboratori della vostra gioia” (2 Cor 1,24) - il cardinale Kasper torna su un tema a lui caro: il messaggio di gioia del Vangelo. Dopo la crisi attraversata dall’Europa nel se­colo scorso, col suo carico di angoscia e fallimento che investe il singolo ma anche la società e a volte la Chiesa, l’autore invita i cristiani ad aprire il cuore alla bellezza della creazione, a riconoscere in Gesù un amico e ad ac­cettare il mondo e la vita, rallegrando­ci di tutto quello che ci è stato donato.
In Mondo e Missione agosto-settembre 2019

Sono tanti i motivi che portano l’uomo di oggi al risentimento, alla rabbia, alla cattiveria, alla «pesantezza» che trascina verso il basso anziché elevare al bello e alla felicità. Nel libro vengono affrontati i temi della globalizzazione, della crisi economica, del riscaldamento globale e dei fenomeni migratori, associandoli a quei gesti di speranza e di conversione che devono accompagnare i credenti, così come hanno accompagnato i protagonisti della Bibbia, da Abramo e Sara fino a Gesù. Nel c. sui conflitti e gli scandali l’a., oltre a criticare chi si «atteggia a super-magistero e a giudice anche del papa, con insinuazioni e travisamenti dei fatti», ha ricordato che nella storia della Chiesa è stato dimostrato che «si possono lasciare aperte questioni molto controverse anche per lungo tempo e lasciare maturare con calma la soluzione».
P. Tomassone, in Il Regno Attualità 14/2019

Non cadere nelle tentazioni di una fede stanca e ripetitiva carica di accidia e pigrizia come quella del giovane monaco che fugge perché non riesce a stare nella sua cella ma è costretto a cercare un altrove. E soprattutto imparare a diventare autentici «testimoni fedeli» della Parola di Dio come lo fu Abramo, Sara e ovviamente Gesù. Sono i suggerimenti che arrivano dal cardinale Walter Kasper, teologo di razza e per tanti anni presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, espressi nel suo ultimo saggio La gioia del cristiano.

Un libro – come mette in chiaro subito l'autore, classe 1933 – che non ha le "ambizioni", rispetto ad altre suoi illustri e monumentali scritti, di un saggio di teologia sistematica ma vuole essere solo un incitamento di un porporato tedesco a tutti i cristiani a vivere con gioia e senza nostalgie la testimonianza di essere Chiesa oggi. Filo conduttore di questo volume sono ovviamente le grandi passioni teologiche di Kasper – tanti non a caso gli accenni ai pensatori del Novecento che più hanno inciso nella sua formazione, come Karl Rahner, Johann Baptist Metz e Romano Guardini (senza dimenticare l'amato e spesso citato, anche nella sua dimensione mistica, san Tommaso d'Aquino); non è forse un caso che Kasper dedichi queste dense pagine, con costanti riferimenti biblici, alla «scuola cattolica di Tubinga». Singolare in questo libro è sicuramente anche l'omaggio di Kasper a san Giovanni della Croce e alla sua spiritualità, sperimentata e appresa dall'allora giovane teologo nel convento carmelitano di Rottenburg.

Il cardinale indica soprattutto al lettore la strada da imboccare: quella di non abbattersi, farsi prendere da inutili malinconie, ma affidarsi alla forza del Risorto. Egli ricorda in un'autentica confessio cordis et laudis gli anni del suo ministero come vescovo di Rottenburg-Stoccarda e di quanto fu importante il valore dell'incontro, della convivialità come della celebrazione dell'Eucaristia e della condivisione di molti pasti coi fedeli della sua diocesi divenuti spesso per lui nuovi "amici". Fulcro portante di questo libro è proprio la riscoperta dell'amicizia con Gesù. Il cardinale invita a riscoprire i pellegrinaggi, l'importanza della preghiera e a non «peccare contro il comandamento dell'accoglienza».

Traspare da queste pagine tutta la filigrana del Kasper teologo colto e profondo ma soprattutto cattolico (rispetto a chi lo taccia di essere troppo ecumenico e filoprotestante): tanti sono i riferimenti proprio in questo breve saggio all'antica formula e recita del Credo come alla centralità di sentirsi sempre in «comunione con i santi» accanto a Maria (di cui ricorda la devozione di Martin Lutero), la Madre di Gesù. Ma soprattutto l'autore di queste dense pagine propone una ricetta per essere buoni credenti: quella di imparare a pregare per i propri nemici. Egli stesso confida di aver «recitato una breve preghiera» verso chi lo aveva apertamente criticato in questi anni (basti pensare ai tanti attacchi da lui subiti per la sua difesa, anche teologica, del magistero di papa Francesco). Un inno di lode e di gioia, quello di Kasper, per respingere negli scantinati della propria anima ogni risentimento e moto di tristezza, e per riscoprire la dimensione trascendentale (tanto cara a Karl Rahner) di chi si professa cristiano nonostante tutto.


F. Rizzi, in Avvenire 31 marzo 2019