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Parole che ci sostengono
Anselm Grün

Parole che ci sostengono

Breve introduzione al Credo

Prezzo di copertina: Euro 15,50 Prezzo scontato: Euro 14,70
Collana: Spiritualità 170
ISBN: 978-88-399-3170-2
Formato: 13,2 x 19,3 cm
Pagine: 176
Titolo originale: Worte, die uns tragen. Die Weisheit des Glaubensbekenntnisses
© 2016

In breve

«Tante persone cercano la fede: hanno nostalgia di quando credevano. Proprio costoro mi piacerebbe introdurre nel messaggio del Credo e delle sue immagini. Quelle immagini sono come finestre che aprono la vista su un altro mondo e offrono uno sguardo completamente nuovo sulla nostra vita personale. Vorrei insomma incoraggiare quelle persone perché tornino a sincerarsi della propria fede e conseguano convintamente una nuova stabilità» (Anselm Grün).

Descrizione

Molti oggi incontrano delle difficoltà con le parole del Credo, della professione di fede cristiana. Da un lato, non riescono a comprendere che cosa vogliano dire in sé e per sé; dall’altro, hanno l’impressione che ciò che sta dietro quelle parole abbia poco a che fare con la loro quotidianità.
Anselm Grün ci invita qui a guardare il Credo in modo ancora una volta completamente nuovo. Nella interpretazione che ne dà, quelle affermazioni risultano avere un effetto salutare anche per noi oggi: ci riguardano da vicino e ci indicano le vie da percorrere per realizzare la nostra vita. Sono pilastri della nostra fede. Per rendersene conto, basta soltanto scoprire le immagini che stanno dietro quelle parole antiche e che, dischiudendoci un altro mondo, hanno tutt’ora la forza di diventare benefiche per noi.

Commento

«Un giorno un giovane mi ha confidato: “A differenza di una volta, non riesco più a credere alla nascita verginale, alla risurrezione, all’ascensione. Sono cose che non mi dicono più niente. Continuo, sì, a credere che esista Qualcosa di più grande di noialtri esseri umani. Ma non riesco a vedere oltre, tutto qui”. L’incontro con questo genere di persone suscita sempre in me il bisogno di spiegare loro il messaggio cristiano – le parole del Credo che recitiamo la domenica a messa – in modo che ne siano toccate, in maniera che capiscano: è una cosa che mi riguarda da vicino».
«Diceva giustamente Rufino di Aquileia, agli inizi del V secolo: “La professione di fede non è un grido di battaglia contro il nemico, bensì la parola d’ordine segreta con cui si riconoscono gli amici buoni”».

Recensioni

Molti oggi incontrano delle difficoltà con le parole del Credo, della professione di fede cristiana. Da un lato, non riescono a comprendere che cosa vogliano dire in sé e per sé; dall' altro, hanno l'impressione che ciò che sta dietro quelle parole abbia poco a che fare con la loro quotidianità.
Anselm Grün ci invita qui a guardare il Credo in modo ancora una volta completamente nuovo. Nella interpretazione che ne dà, quelle affermazioni risultano avere un effetto salutare anche per noi oggi: ci riguardano da vicino e ci indicano le vie da percorrere per realizzare la nostra vita. Sono pilastri della nostra fede. Per rendersene conto, basta soltanto scoprire le immagini che stanno dietro quelle parole antiche e che, dischiudendoci un altro mondo, hanno tutt’ora la forza di diventare benefiche per noi.
M. Merlina, in Consacrazione e Servizio 5/2016

Leggendo qualsiasi libro del noto monaco tedesco non si deve dimenticare la sua formazione accademica, che comprende un dottorato in teologia dogmatica a Roma. Ciò che egli intende fare in questo ennesimo agile libretto è però quello di tentare di avvicinare tanti più lettori possibile che sono sconcertati dalla difficoltà (talvolta astrusa) delle formulazioni contenute nell’espressione fondamentale della fede della Chiesa cattolica, il Credo, appunto.

Nel suo percorso egli intende attenersi contemporaneamente a due livelli: uno che accenna brevemente al contenuto dogmatico dell’asserto del Credo (seguendo il filo conduttore costituito da Ratzinger), e un altro, esistenziale, che fa risplendere i riflessi che il messaggio espresso, creduto, cantato e onorato nel Credo fa espandere nella stessa persona umana a tutti i suoi livelli.

Grün vede il lavoro teologico come il lavoro di composizione di un mantello prezioso che protegge il mistero di Dio, per non banalizzarlo. Esso abbraccia una molteplicità di immagini, che l’autore invita ad apprezzare e a scandagliare in profondità.

Fondate su eventi salvifici, esse esprimono al contempo anche legittime implicazioni piscologico-esperienziali che possono fare molto bene all’animo umano. Il Dio unico e trino che ha creato buono e bello il mondo lo tiene nelle sue mani amorose e questo fatto lo manifesta nell’invio del Figlio nell’incarnazione e nell’invio quello dello Spirto Santo a compiere un’opera di riscatto, di redenzione, di guarigione interiore dell’uomo. Ciò che è assunto è redento. Caro cardo salutis sono colonne che non vacillano mai e danno estrema serenità all’uomo.

Nella fede, che è assenso di intelletto e di cuore, affidamento fiducioso, l’uomo può sperimentare che Dio è entrato nella carne, l’ha assunta, l’ha redenta e in tal modo l’uomo può incontrare Dio nella profondità di stesso e della propria coscienza illuminata dalla parola di Dio (cf. l’immagine di “cielo”).

Scopo dell’opera del Dio trinitario è la liberazione dell’uomo, il fatto che non sia più schiavizzato dalla paura o da uno stato di autocommiserazione permanente che gli impedisce di raggiungere la pienezza del vero sé, nella gioia della vita quotidiana. Dio assume tutte le ferite, nel giudizio le “guida” a sé (bella l’interpretazione del “giudicare” come “orientare, guidare”, p. 102) perché tutto ciò che non è buono venga riorientato fin d’ora a Dio, pur in un percorso che comprende dolore, lavorio su di sé, desiderio di scendere nel profondo nel proprio animo.

Commentata l’azione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, l’ultima parte del volume è dedicata a descrivere le caratteristiche della chiesa universale.

Penso che il volume di Grün sia valido per la sua positività, la fede sicura, la fedeltà alla terra nella certezza di trovarvi nel profondo quel Dio che ha scelto la strada impervia dell’incarnazione. “Salire” (al cielo) per l’uomo significa anche discendere nel profondo dove il Cristo si è incarnato… Il libro può concorrere a chiarire più di un’idea, a spiegare varie immagini insolite, ma soprattutto a far percepire il potere sanante della fede cristiana, anche se espressa talvolta in formule un po’ difficili ed “estranee” al sentire dell’uomo contemporaneo.


R. Mela, in SettimanaNews 26 ottobre 2016

Un libro per tutti, soprattutto scritto per chi la fede la cerca. Anselm Grün sa come far breccia nei cuori e, in questo caso, si appella alla professione di fede, il Credo. Il monaco benedettino sottolinea la potenza evocativa della preghiera, fatta di «immagini, come tante finestre». Finestre che «aprono la vista su un altro mondo» e invitano a guardare oltre.

Non solo: anche suggerimenti pratici, parole antiche che si riferiscono al nostro quotidiano. Una «parola d'ordine segreta con cui si riconoscono gli amici buoni» (Rufina di Aquileia).


In Jesus 9/2016, 93

Anselm Grün, monaco benedettino e teologo, è senza dubbio una delle penne più note nel campo degli scritti di spiritualità. Ha pubblicato opere tradotte in numerose lingue e diffuse in milioni di copie, e la sua fortuna è dovuta, tra l’altro, al linguaggio chiaro e semplice con cui sa rendere accessibili anche ai non addetti ai lavori contenuti che di per sé sarebbero fruibili solo da una cerchia ristretta di cultori della materia. Recentemente la Queriniana ha pubblicato due suoi libri. Il primo si intitola Parole che sostengono. Breve introduzione al Credo, ed è una guida alla comprensione della preghiera che costituisce la professione di fede cristiana e che a molti risulta non solo poco chiara, ma addirittura assai distante dalla vita di tutti i giorni. Come afferma l’autore, il saggio si propone soprattutto di incoraggiare quanti sono lontani dal credere, o se ne sono allontanati, «perché tornino a sincerarsi della propria fede e conseguano convintamente una nuova stabilità». Grün analizza le singole proposizioni dogmatiche contenute nel Credo, nella certezza, che è pure una speranza, che per i lettori abbiano un effetto risanante, proteggano il mistero dell’unicità della persona e indichino le vie da percorrere per realizzare positivamente la vita individuale. Le dispute teologiche che furono alla base della sua formulazione, e che a noi oggi possono apparire poco comprensibili, scaturirono, scrive l’autore, dalla volontà dei teologi e dei filosofi che ogni singola parola fosse appropriata a proteggere il mistero di Dio e insieme quello dell’uomo.

Nell’altro volume, recante il titolo Passi biblici difficili. Interpretati in chiave spirituale, il teologo tedesco affronta alcuni brani della Scrittura particolarmente oscuri. Si tratta di parole spesso complicate, ma – afferma l’autore -, «proprio sotto un guscio duro è possibile che si celi un frutto delizioso». Tra i vari passi esaminati ricordiamo, a titolo esemplificativo, la storia della tentazione, il fratricidio, il sacrificio di Abramo, l’uscita dall’Egitto, la sofferenza di Giobbe, il servo inutile, le vergini sagge e le stolte, l’agnello e il libro con i sette sigilli, la porta stretta. Grün vuole considerare sotto diversi aspetti i brani che ha scelto di spiegare e intende dimostrare che lo scopo della Bibbia è sempre quello di aprirci gli occhi e fare in modo che consideriamo la nostra vita secondo l’ottica di Dio.


M. Schoepflin, in Toscana Oggi 31 luglio 2016

Padre Anselm Grün propone ai lettori un'introduzione del messaggio del Credo e delle sue immagini. L'autore invita il guardare il Credo in modo completamente nuovo. Nella interpretazione che ne dà, le parole contenute nel Simbolo risultano avere un effetto salutare anche per noi oggi: ci riguardano da vicino e ci indicano le vie da percorrere per realizzare la nostra vita. Sono pilastri della nostra fede ma che, dischiudendoci un altro mondo, hanno la forza di diventare benefiche per noi.
F. Mariucci, in La Voce 22 (17 giugno 2016)

Anselm Grün, monaco benedettino e teologo, è soprattutto uno spiritualista dalla grande capacità comunicativa. Il vol. affronta temi legati alla fede e al suo rapporto con la società, soffermandosi sulla preghiera del Credo, «troppo spesso recitata senza una vera riflessione sul significato che le sue parole conferiscono alla nostra vita», attraverso un’analisi che è, allo stesso tempo, riflessione ed esegesi. Utilizzando le immagini del quotidiano, l’a. riesce a rendere viva e attuale la professione di fede a un Dio che «riempie ogni istante delle nostre vite».
In Il Regno 10/2016