In breve
Nel dialogo su La festa di Natale il grande teologo e filosofo Schleiermacher ha fissato la prima compiuta formulazione della propria cristologia, in cui confluiscono le espressioni più significative assunte dalla teologia cristiana nell’Età moderna.
Editoriale di Giovanni Moretto
Descrizione
Schleiermacher si proponeva di scrivere dei dialoghi sulle principali feste cristiane e sui sacramenti. Questo su La festa di Natale – steso in un momento di felice ispirazione nel dicembre del 1805 – è tuttavia l’unico che abbia visto la luce. Il teologo e filosofo di Breslavia vi ha fissato la prima compiuta formulazione della propria cristologia. Vi confluiscono le espressioni più significative della teologia cristiana in età moderna: la razionalità illuministica, il sentimento romantico, la speculazione idealistica, la devozione pietistica.
Collocato a metà strada fra teologia e filosofia, in un delicato equilibrio di riflessione eticoreligiosa e narrazione poetica, il dialogo affronta, nella pluralità delle voci che vi si riconoscono, il problema dell’“essenza del cristianesimo”. È quello, infatti, più di qualsiasi altro, il problema qualificante la “modernità” della teologia esperta di metodi storico-critici e di riflessioni trascendentali.
A conferma dell’importanza riconosciuta dalla critica a quest’opera di Schleiermacher vengono pubblicate qui le interpretazioni del filosofo Schelling (1807) e del teologo dialettico Barth (1924), che inaugura con questo saggio il suo epico confronto con Schleiermacher.