Nel densovolume Il testamento spirituale di Gesù nel Vangelo di Giovanni Giorgio Zevini, sacerdote salesiano, docente emerito di Nuovo Testamento presso l’Università Pontificia Salesiana, si sofferma su alcune parti dei capitoli 13, 14, 15 e 19 del quarto evangelo per cogliere appieno il significato e il valore della missione redentrice di Cristo e per comprendere l’immensa ricchezza della sua eredità spirituale.
Nella prima sezione del libro, centrata sulla figura di Gesù-Servo per amore, l’autore legge e interpreta sapientemente alcuni versetti del testo giovanneo e mette in luce l’azione educatrice di Gesù nei confronti della comunità, alla quale Egli manifesta l’amore che si realizza nel servizio ai fratelli.
Nella seconda tappa del percorso tracciato da Zevini, intitolata Il silenzio del mistero dell’amore, viene posta in primo piano l’azione del Signore che conforta la comunità, promettendole il dono dello Spirito Santo ed esortandola a vivere la fede senza cedere alle logiche mondane.
Il terzo segmento dell’opera, posto sotto il titolo Gesù dalla croce ci dona sua Madre, è dedicato alla meditazione del mistero della morte del Figlio di Dio appeso al legno piantato sulla cima del Calvario.
Infine, Zevini richiama l’attenzione del lettore su L’annuncio di Cristo al mondo, specie ai giovani, scrivendo interessanti riflessioni riguardo alla missione evangelizzatrice della Chiesa posta dinanzi alle sfide della contemporaneità.
Ricostruito nelle sue componenti essenziali il testamento spirituale di Gesù, l’autore invita ciascuno di noi alla conversione che si concretizza anche in una chiara e convinta appartenenza alla Chiesa perché «Cristo risorto è nella Chiesa, egli vive nella comunità dei credenti che si raccoglie intorno a lui e ne costituisce il Corpo di cui egli è anche il capo». Afferma Zevini: «Noi tutti, infatti, ascoltiamo il messaggio evangelico dalla Chiesa e ci uniamo ad essa aderendo alla parola di Dio che proclama, non come semplice strumento di trasmissione dei comandamenti di Cristo, ma come testimone cioè come comunità di credenti. Noi, dunque, troviamo la fede nella Chiesa e da essa la riceviamo quale dono del Signore».
Con queste parole, l’autore si mette suggestivamente in sintonia con il santo padre Ireneo di Lione che, nella celebre opera Adversus hareses, scrive: «Dov’è la Chiesa, lì è anche lo Spirito di Dio, e dov’è lo Spirito di Dio lì è anche la Chiesa ed ogni abbondanza di grazia».
M. Schoepflin, in
Toscana Oggi 17 settembre 2017, 21