In breve
Un saggio che risale al 1958, ma che mantiene tutta la sua attualità culturale e teologica, per la conoscenza dei testi, per la metodica dialogica, per la dialettica del pensiero, e che viene pubblicato per la prima volta in edizione italiana in occasione del 150° anniversario della nascita di Nietzsche.
Descrizione
«Dopo Nietzsche» (Röcken, 15 ottobre 1844 - Weimar, 15 agosto 1900) – scrive Welte nell'introduzione a questo saggio – «la nostra vita è stata diversa, e non possiamo più essere tali e quali saremmo, se lui non fosse esistito». Il suo annuncio della morte di Dio non è solo enunciazione di una tesi filosofica personale, ma – come hanno osservato Jaspers e Heidegger – il diagnostico di un'epoca, di cui Nietzsche è stato «il dolente testimone».
Bernhard Welte entra in dialogo con l'idea centrale del discorso nietzscheano e vede l'ateismo di Nietzsche fondato su una volontà d'esistenza, che pronuncia un sì incondizionato alla vita, tale da escludere un Incondizionato divino, che limiti e coarti la volontà d'esistenza dell'uomo. Ma così Nietzsche, nell'interpretazione di Welte, radicalizza il problema della grazia, che sola può salvare l'uomo dalla sua finitezza.
Un saggio, rapido e denso, che risale al 1958, ma che mantiene tutta la sua attualità culturale e teologica, per la conoscenza dei testi, per la metodica dialogica, per la dialettica dell'argomentazione, per l'urgenza del confronto, e che viene pubblicato per la prima volta in edizione italiana in occasione del 150° anniversario della nascita di Nietzsche.