In breve
Questo libro, scritto da una delle figure più note della teologia contemporanea, è qualcosa di simile a una piccola “sinfonia” che può aiutare il lettore a comprendere meglio tanto la musica quanto la religione – due fenomeni tipicamente umani fin dalla notte dei tempi –, per scorgervi le tracce del Trascendente.
Descrizione
«Il confine tra musica e religione è labile e sottilissimo. Ci sono momenti in cui è dato alla persona di aprirsi, al punto tale da avvertire nel suono infinitamente bello il suono dell’infinito» (Hans Küng).
Appassionato uditore di musica, il teologo Hans Küng indaga esemplarmente, in questo libro, il rapporto tra la musica di Mozart, di Wagner, di Bruckner e la religione. L’aspetto religioso, infatti, gioca un ruolo importante sia nelle opere di Mozart, sia nei drammi musicali di Wagner e nelle sinfonie di Bruckner. Il libro di Küng non è un trattato di teoria musicale, ma si rivolge a tutti coloro che desiderano sapere qualcosa di più sul rapporto profondo tra religione e musica, scoprendo in quest’ultima tracce della trascendenza.
Recensioni
«In questo volume il celebre teologo presenta e raccoglie alcuni testi su tre "maestri" della musica classica scritti in occasioni diverse ma accomunati dall’idea che "il confine tra musica e religione è labile e sottilissimo". Prima di presentare i tre musicisti viene proposta un’Ouverture e al termine del volume Küng riepiloga i ragionamenti in una Conclusione che chiude sulla musica come simbolo che ci può fare intuire qualcosa del sovrasensibile che governa l’umana esistenza».
Il Regno 8/2013, 227