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Vorrei parlarti di Dio
Bruno Forte

Vorrei parlarti di Dio

Una proposta per chi è in ricerca

Prezzo di copertina: Euro 12,00 Prezzo scontato: Euro 11,40
Collana: Meditazioni 268
ISBN: 978-88-399-3268-6
Formato: 11 x 20 cm
Pagine: 144
© 2021

In breve

«Ho scritto queste pagine per te. L’ho fatto nel desiderio di condividere il dono più grande che ho ricevuto nella mia vita: la fede in Cristo. È un dono che ha riempito il mio cuore di gioia durante tutto il cammino dei miei giorni» Bruno Forte.

Descrizione

In questo libro Bruno Forte riflette sul dono della fede, per farne conoscere la forza e la dolcezza a tutti, in particolare ai giovani che hanno la vita davanti a sé e possono darle il senso e il sapore che la rendono meravigliosa.

«Cerco, il dono va chiesto, cercato, a volte invocato partendo da situazioni di dolore e di sconforto: non è però un premio, dato solo a chi lo meriti, ma un’offerta d’amore che Dio fa a chi gli apra con fiducia il cuore».

La proposta è scandita in due parti: nella prima sono raccolte Otto lettere ai cercatori di Dio; nella seconda l’Autore risponde alle Otto domande che più spesso gli sono state rivolte sul tema. Senza alcuna pretesa di spiegare tutto, egli intende porre interrogativi che contano ed offrire piste che aiutino a pensare. Si tratta di questioni vere e profonde, che emergono quando ci si mette in reciproco ascolto, pronti a lasciarsi sfidare e provocare dalla libertà, dai dubbi e dai sogni degli altri, che – specialmente nei giovani – sono sempre più grandi dei corti orizzonti dei calcoli e delle paure, che tante volte dominano gli adulti.

Recensioni

In questo piccolo ma denso testo l'arcivescovo di Chieti-Vasto invita a riflettere sul dono della fede, per farne conoscere l'insondabile ricchezza in modo particolare a quella categoria che definiamo i "lontani", in special modo i giovani.

La breve ricerca è sviluppata come un quadro sinottico. In una prima parte Otto lettere ai «cercatori della verità e della bellezza che sono come degli esploratori, chiamati a scoprire il futuro di tutti» (p. 11). Partendo dal suggestivo episodio narrato nel capitolo 13 del libro dei Numeri, gli esploratori mandati da Mosè a visitare la Terra promessa, Forte introduce la categoria degli innamorati della bellezza, perché "Dio è amore". Lo ripete con le parole della teologia giovannea, con le appassionate parole di sant'Agostino e santa Teresa d'Avila, con la struggente poetica di Søren Kierkegaard. Un "Dio con noi", che vince la morte e da quel costato trafitto fa nascere la Chiesa, che genera i figli di Dio nell'acqua del Battesimo e li nutre con la grazia della Parola proclamata e dei sacramenti (cf. p. 46). Quattro sono le vie indicate nel testo per vivere da discepoli fedeli di Gesù: il perdono, la preghiera, la risposta alla propria vocazione e l'amore che dà senso alle opere e ai giorni della nostra vita.

Nella seconda parte Otto domande che accompagnano la ricerca di Dio o che l'hanno motivata. Domande che appartengono a chiunque si pone in ascolto di se stesso e del Volto dell'Altro per giungere al dono della fede e alla gioia di condividerla. L'Altro è il limite che ci interroga continuamente, è la rivelazione di una trascendenza. Un Volto che, come filigrana, pervade tutto il libro, perché è quello della "Bellezza che salverà il mondo" come ricorda l'autore riportando per intero il brano dell'Idiota di Fëdor Dostoevskij. Una Bellezza salvifica perché "crocifissa" e, per questo, portatrice del dinamismo dell'amore.

In conclusione, ciò che l'arcivescovo Bruno Forte, con toni di pastore e fratello intende dire, è che chi ha fede si riconosce avvolto da un amore più forte della morte e riceve in dono una gioia che aiuta ad affrontare le prove che la vita può presentare.

Il libro per lo stile scorrevole e il linguaggio semplice è consigliato a chiunque voglia dare risposta alle sue domande o trovare la giusta conferma alla sua fede.


A. Clemente, in Asprenas 4/2022, 508-509

Teologo e arcivescovo, Bruno Forte sintetizza ora in un aureo libretto più di mezzo secolo di personale fede e ricerca di Dio, in un dialogo continuo intrecciato di silenzio e parola. In Vorrei parlarti di Dio. Una proposta per chi è in ricerca (Queriniana, pagine 144, 12,00 euro), Forte accompagna il lettore alla ricerca di Dio, attraverso otto lettere e poi otto interrogativi che costellano un itinerario semplice, profondo, ricco di domande e capace di far esperire spiritualmente la grande serenità e fiducia che il teologo sa trasmettere attorno a sé: una compartecipazione all’amore stesso di Dio ricevuto in dono.

Per Forte quattro sono le vie offerte da Gesù a chi desideri esser suo discepolo nell’ascolto dell’amore di Dio. Innanzitutto occorre intraprendere la via del perdono, preliminare poiché la scena del mondo umano è segnata dal peccato, da male e sofferenze conseguenti a egoismi, ingiustizie, violenze e guerre. Il perdono dato e richiesto è quindi l’unica possibilità di convertire il nostro mondo. Ma per perdonare e ricevere perdono occorre alimentarsi con la preghiera, non certo per piegare Dio alle nostre richieste, inesaudibili solo per mezzo dell’insistenza, quanto perché quella della preghiera è la via che educa ad ascoltare la voce di Dio, dell’amore di Dio anche nei suoi stessi silenzi, sino a partecipare alla vita stessa di Dio, pregando in Dio. Attraverso di essi infatti siamo invocati da Dio, a discernere innanzi a Lui la nostra più profonda e personale vocazione.

E infine solo nell’ascolto della propria vocazione, in cui sigeticamente Dio ci chiama a noi stessi per esporci in Lui, sarà possibile scoprire la via superiore, quella dell’amore, che si rivela nel dono di Dio, nella gratuità e farsi dono dell’amore che è Dio. Chi ama ama per primo, per questo Dio è il principio primo di ogni realtà e creazione, poiché è purissimo amore, dono infinito d’amore, offerta di amore a chi apra il proprio cuore.

Ma il Dio cristiano non è una legge a cui conformarsi, né una verità totale e totalizzante. Le idolatrie di sempre che hanno sostituito la verità e la legge a Dio in quanto suoi umani idoli, le ideologie moderne che han ritenuto di far a meno di Dio sostituendovi ideali totalitari, non sfociano che in omologazioni, iniquità, violenze, sopraffazioni. Il Dio cristiano è il Dio vivente della rivelazione, nel duplice e pregnante senso del termine.

V’è per Forte una dialettica della rivelazione, per cui Dio si mostra celandosi, parla nel silenzio, incarnandosi umanamente mostra l’ulteriorità evidente del mistero, appunto si rivela rivelandosi. Non perché Dio sia contraddittorio poiché vivo, bensì perché totalmente altro dall’uomo desidera tuttavia mettersi in comunione, offrire il proprio amore infinito alla sua creatura, aprirla a una gratuita libertà. L’uomo è costitutivamente volto alla trascendenza, chiamato a un esodo da sé per volgersi al mistero da cui giunge e verso cui tende, in ricerca continua, umile ascolto, arrischiante esercizio di libertà. Il primo esodo da sé è quello verso gli altri, ma negli altri e oltre di essi il passo radicale è di balzare alla volta di Dio, altro per eccellenza, origine d’ogni libertà creaturale. Non c’è amore senza libertà, al di là di ogni legge o ideologia, attraverso la grazia e verità del dono d’amore di Dio e della sua fedeltà.

Forte ci accompagna dunque, passo dopo passo ma senza imporsi come guida, mediante la serena e inquieta sapienza della sua umile fede di lunga data e dell’arricchitasi nel tempo sua amorevole operatività, attraverso una sorta di esercizi spirituali per uomini alla ricerca di Dio e credenti ancora sempre in esodo da se stessi, in un comune cammino verso la terra promessa dell’amore divino. Perché: «Credere è riconoscere di essere custoditi nel grembo di Dio, chiamati ad affidarci al suo amore con lo stesso abbandono con cui un bambino riposa fra le braccia della madre».


F. Tomatis, in Avvenire 19 novembre 2021

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