«Quasi sempre vi è la tendenza degli specialisti a concentrarsi su qualche autore o magari soltanto su qualche specifico periodo storico. È impossibile, d’altronde, occuparsi seriamente di tutto. Forse per questo la Storia della teologia curata da Jean-Yves Lacoste si presenta tanto interessante. Oltretutto, il compito apparentemente immane di guardare all’insieme è assolto con abile e stupefacente perfezione. Effettivamente, essere di fronte ad un solo testo, in cui sono raccolte per sommi capi ma analiticamente le diverse tappe dalla prima esperienza apostolica alla Lettera a Diogneto, fino ai dibattiti contemporanei post conciliari, resta ormai poco usuale. Anche se gli autori – Gilles Berceville, Patrick Descourtieux, Pierre Gibert, Marc Ozilou – hanno amministrato accortamente l’immenso materiale, offrendo un mosaico estremamente chiaro e coerente della tradizione cristiana, fuori dagli schemi compilativi della manualistica e senza tentazioni ideologiche. […]
L’insieme del lavoro puntualizza a dovere la forza avuta dal binomio natura-grazia nel fissare l’intreccio portante della teologia cattolica rispetto al fideismo delle interpretazioni protestanti e al depotenziamento della metafisica teorizzata dalla riflessione moderna e contemporanea. In modo lampante affiora tra le righe la qualità impareggiabile della lettura magisteriale che Benedetto XVI ha proposto in questi anni, concentrata su una verità che alimenta dall’esterno la razionalità umana, fecondando ed amplificando, senza calpestare le libertà personali, le potenzialità permanenti e soprannaturali dell’uomo. Oggi più che mai, in definitiva, a compimento di un cammino di oltre due millenni, la teologia cattolica è fedele alla verità cristiana e attuale nella comprensione del mondo. E dalle fresche e moderne pagine di questa brillante storia della teologia si ricava l’idea di un’enorme memoria culturale, che ricorda la responsabilità e il favore di cui è beneficiario l’Occidente».
B. Ippolito, in
Avvenire dell’1 ottobre 2011