In occasione delle celebrazioni ecclesiastiche più importanti è facile trovare una folla di persone dentro e fuori la chiesa. Anche se distrattamente, ci si accorge che si stanno compiendo segni molto importanti. Segni che ovviamente rimandano a un particolare e profondo significato. Sono sette le celebrazioni nelle quali la chiesa cattolica manifesta una particolare vicinanza del Cristo. Conoscerle è un’opera fondamentale per ogni cattolico. Storia, sviluppo e significato sono facilmente esposti in un libro dal titolo Sette sante celebrazioni. Breve teologia dei sacramenti (Editrice Queriniana, 2008).
Il libro di Theodor Schneider e Martina Patenge è uno dei volumi del «Giornale di Teologia», una biblioteca di aggiornamento teologico. Il linguaggio è semplice e la lettura risulta scorrevole e interessante. Il “teologico” è sapientemente tradotto in “comune ed accessibile”. Gli esempi di “vita pratica” sono tanti e la comprensione è agevolata. Ne risulta un compendio delle sette celebrazioni che la Chiesa ha sempre celebrato, anche se con modalità ed intensità differenti.
Si tratta dei sacramenti del battesimo, cresima, eucaristia, penitenza, unzione degli infermi, ordine/matrimonio. È importante capire innanzitutto che i sacramenti realizzano ciò che indicano. Quanto i segni esprimono si verifica. “Un sacramento è un segno sacro” affermava il vescovo Agostino (354-430). Non bisogna però confondere i sacramenti con tutte le azioni religiose e i simboli sacri.
Le celebrazioni della Chiesa che chiamiamo oggi sacramenti sono azioni sacre in un mondo particolare: esse non si limitano a rimandare a Gesù Cristo, ma lo rendono presente. Il termine “sacramento” denomina quindi il divino presente nell’umano. I sacramenti sono la “parola visibile” di Dio. Mostrano che Egli è presente qui e ora!
Dalla lettura del testo emerge come la presenza di Cristo purifica e ristora nell’acqua del battesimo, nutre ed allieta nel pane e nel vino, perdona quando viene annunciata la remissione dei peccati, unge e rafforza la fede, conferisce un particolare incarico nel matrimonio o nella guida della comunità. Sono azioni con le quali vuole liberarci dalla paura, dal peccato e dalla morte. L’eredità di Cristo viene mantenuta viva nella Chiesa, la comunità dei credenti, il luogo della mediazione.
Il tutto ha origine attraverso il battesimo, sacramento nel quale i credenti vengono incorporati a Cristo e alla Chiesa. Col battesimo infatti si diventa cristiani. Si pone il fondamento di una vita che parte dalla fede. Il libro tratta anche la questione del battesimo ai bambini e le occasioni storiche che hanno portato all’odierna prassi. A seguire il sacramento della cresima, inteso come consolidamento del battesimo. Una maturata conferma della vita di fede.
Tutto ciò porta a vivere pienamente l’eucarestia, il corpo di Cristo. Il culmine della messa. Si fa memoria del sacrificio espiatorio di Cristo in croce. Il termine “memoria” non è qui inteso come il deposito della nostra coscienza, in grado di trattare il passato. La “memoria” di quest’azione di Dio significa invece che quelli che celebrano sperimentano la vicinanza del Dio vivente. Si affidano alle mani salvatrici di Dio. Il Dio Salvatore è presente! (“Prendete, bevete, mangiate. Questo sono Io per voi”).
Per questo viene meglio usato il termine “memoriale”. Per accostarsi degnamente è necessario vivere il sacramento della confessione nel quali i peccati, per tramite del sacerdote, sono rimessi. Un sacramento che si è trasformato nel tempo. Passando dalle pubbliche ammissioni e penitenze ad un contatto più umano e consapevole. Un percorso di guarigione spirituale e di riparazione, attraverso la preghiera, che denota una piena comunione.
Così com’è notevolmente cambiata l’unzione degli infermi. Non si tratta di un atto estremo (estrema unzione), ma di una vera e propria unzione dei malati, nel senso in cui l’aveva intesa Gesù. Il malato deve ricevere questo sostegno quando è sveglio e consapevole.
Infine, viene presentato il sacramento dell’ordine e del matrimonio per mostrare come, nella diversità della chiamata, si può e si deve essere esemplari. La profondità delle sette celebrazioni è un patrimonio spirituale da conoscere a fondo e da vicino per rigenerarsi nella vita di fede. Proprio per questo si consiglia la lettura di questo testo scritto a quattro mani che ne spiega i contenuti in modo accessibile a tutti.
D. De Angelis, in
Frammentidipace.it 1 marzo 2017