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Paolo
Fik Meijer

Paolo

L’ultimo apostolo

Prezzo di copertina: Euro 37,00 Prezzo scontato: Euro 35,15
Collana: Books
ISBN: 978-88-399-2886-3
Formato: 13,5 x 21 cm
Pagine: 312
Titolo originale: Paulus. Een leven tussen Jeruzalem en Rome
© 2017

In breve

Un impressionante ritratto di Paolo e del mondo mediterraneo di 2000 anni fa, che nei soli Paesi Bassi ha venduto in pochi mesi oltre 12.000 copie!

Descrizione

Paolo di Tarso, l’ultimo apostolo chiamato da Cristo stesso, è con Pietro uno dei padri fondatori del cristianesimo. Nei suoi viaggi sulle sponde del Mediterraneo e nelle sue lettere, che sono una componente essenziale del Nuovo Testamento, la vita esemplare di Gesù di Nazaret si travasa in una nuova religione, al punto che c’è chi lo considera il primo teologo del cristianesimo.
Fik Meijer, storico e archeologo dell’area del Mediterraneo, scrive una avvincente biografia del grande apostolo, tratteggiando la vita e l’opera di Paolo e rievocando in modo penetrante i retroscena storici e i luoghi della sua azione fra Tarso, Gerusalemme, Atene e Roma. In questo impressionante ritratto del Mediterraneo di venti secoli fa, l’autore riesce a trasportarci come nessun altro nel mondo e nella cultura dell’Antichità.
«Questo libro è il frutto di una mia lunga frequentazione con san Paolo. Grande propagatore di una nuova religione (il cui annuncio era diametralmente opposto alle credenze dei Greci e dei Romani, ma era in conflitto anche con la fede dei Giudei), in realtà l’apostolo aveva anche i suoi lati antipatici: era ostinato, saccente, piagnucoloso, e di certo a livello tattico non era un genio. In questo libro cerco di far rivivere questa persona complessa con le sue qualità e i suoi difetti: Paolo deve tornare a vivere!».

Recensioni

Curato dallo storico e archeologo olandese Meijer, professore emerito dell’Università di Amsterdam, il libro nasce dalla frequentazione che l’autore ha intessuto con san Paolo lungo l’arco della sua vita. Si tratta di un’appassionata ricerca che – sulla falsariga dello schema dei tre viaggi missionari presentati dagli Atti degli apostoli – cerca di restituire una biografia esistenziale, culturale e teologica dell’Apostolo delle genti. Lo stile è giornalistico, ben documentato, con numerose notizie di carattere storico e ampi riferimenti alla letteratura antica. Non manca, tuttavia, una certa «ingenuità» nell’assumere il racconto degli Atti degli apostoli come una cronaca storica e biografica, piuttosto che come un grande affresco teologico. La postfazione all’edizione italiana, a firma di Stefano Romanello, esegeta specialista in Paolo, puntualizza opportunamente alcuni elementi teologici e spirituali.

In sintesi, si tratta di un’opera interessante, soprattutto per un primissimo approccio approfondito a Paolo e al contesto nel quale si cala il suo messaggio. Una lettura piacevole e scorrevole, ricca di spunti e ipotesi plausibili.


G. Benzi, in Parole di Vita 1/2019, 55-56

L’a., docente emerito di storia all’Università di Amsterdam, filologo classico e archeologo dell’area del Mediterraneo, utilizza le sue molteplici competenze per tentare una biografia di Paolo che, pur fondandosi su dati documentari, restituisca al lettore un’immagine a tutto tondo, capace di avvincerlo nella lettura come quella di un personaggio romanzesco. Il tentativo, riuscito sul piano della ricostruzione degli ambienti materiali e sociali del periodo, risulta più debole nell’interpretazione del pensiero di Paolo che, come nota in una Postfazione S. Romanello, avrebbe richiesto un’indagine prettamente letteraria, poco presente nel libro e nelle competenze dell’a.

Sorprendente, infine, il ritratto psicologico di Paolo: un gigante quanto a fede, energia e coraggio, ma anche un «fanatico», un «superbo» che «vuole sempre avere ragione», che «non discuteva con chi la pensava diversamente».


In Il Regno Attualità 2/2018

Diciassettemila chilometri sono veramente tanti! Se poi pensiamo che a percorrerli, nell'arco di circa venticinque/trent'anni, è stato un uomo vissuto nella prima metà del primo secolo dopo Cristo, il quale, oltre che delle proprie gambe, poteva servirsi soltanto di carri traballanti e di navi malsicure, l'impresa appare ancora più eccezionale. A compierla fu Saulo di Tarso, ovvero san Paolo, l'Apostolo delle genti, che la portò a termine per non venir meno a una missione che, come afferma in Paolo. L’ultimo apostolo (Queriniana, pagine 312, Euro 37,00) Fik Meijer, docente emerito di storia antica all'Università di Amsterdam, si presentava quasi impossibile: «Convincere i Giudei che Gesù di Nazaret era il messia promesso e nello stesso tempo mostrare ai greci, ai romani e ad altri popoli che il suo Dio era onnipotente e che i loro dèi erano i prodotti di una perniciosa superstizione».

Proprio a motivo di ciò, la biografia di Paolo risulta straordinariamente avvincente e la sua ricostruzione si presenta anche come un'affascinante descrizione di un mondo, di un'epoca e di eventi che si sono rivelati decisivi per le sorti dell'umanità. Meijer dedica i vari capitoli del libro ai seguenti argomenti: le fonti a cui attingere per conoscere la figura di Paolo, le origini e la formazione dell'Apostolo, i suoi viaggi missionari, il finale trasferimento a Roma, dove fu giustiziato, e, da ultimo, la situazione del mondo da lui lasciato all'indomani della sua morte, che, senza dubbio, conservò una traccia indelebile del passaggio di quell'uomo prodigioso.

Sono molto numerosi gli spunti che il libro suggerisce. Particolarmente significative suonano le parole con le quali lo studioso olandese narra l'evento-cardine della vita dell'apostolo: «In ogni caso si può difficilmente parlare di una conversione nel senso tradizionale del termine. La sua adesione alla fede cristiana non fu il risultato di un percorso di apprendimento o la conseguenza diretta di un discorso ispirato di un discepolo di Cristo. Egli non ebbe alcun contatto con cristiani che avrebbero potuto istruirlo. Il suo cambiamento fu radicale e lo trasformò da un momento all'altro in un uomo "nuovo"».


M. Schoepflin, in Avvenire 17 ottobre 2017