In breve
Pierre Teilhard de Chardin ha messo per iscritto La Messa sul mondo in almeno due occasioni, in due passaggi significativi della propria della vita. Dapprima in trincea e poi in pieno deserto, egli era materialmente impossibilitato a celebrare l’eucaristia. Però il geniale gesuita francese ne ha celebrato il contenuto umano, prendendo come dimensione della sua patena «il cerchio infinito delle Cose».
Un classico di profonda spiritualità e di alta poesia, composto nella solitudine dell’altopiano di Ordos, in Cina, nel 1923.
Descrizione
Il famoso teologo, filosofo e scienziato del XX secolo iniziò a scrivere La Messa sul mondo nel corso della Prima Guerra mondiale, mentre si trovava nelle trincee vicino al Chemin des Dames, una delle posizioni cruciali del fronte occidentale, teatro di aspri combattimenti e di pesanti perdite umane. Inizialmente, dunque, questo lavoro era stato concepito nel 1918 come un saggio intitolato Il prete; era un periodo in cui l’autore prestava servizio come barelliere nell’esercito francese.
In seguito Teilhard de Chardin ne riprese la scrittura e lo sviluppò ulteriormente nel 1923, durante una spedizione scientifica nel deserto di Ordos, nella Mongolia interna della Cina settentrionale: lì, in collaborazione con il confratello Émile Licent, stava seguendo un progetto di ricerca geologica e paleontologica. Durante quella spedizione, Teilhard de Chardin si ritrovò in una situazione di deprivazione materiale: era senza pane, senza vino, senza un altare per celebrare la messa. In tale contesto sviluppò una profonda riflessione sulla spiritualità e sulla relazione tra l’umano e il divino. Il risultato di quella riflessione fu appunto La Messa sul mondo, un inno cosmico in cui Teilhard de Chardin esplora il concetto del divino come origine e al tempo stesso destinazione ultima dell’universo, con l’umanità al centro e al vertice della trasformazione spirituale della materia.
Un’opera, senza dubbio fra le più importanti ed emblematiche di Teilhard, che offre una prospettiva unica sulla spiritualità e sull’evoluzione umana. Un testo, divenuto oggetto di dibattito nella teologia e nella filosofia del XX secolo, che ha influenzato profondamente il pensiero su Dio e sull’essere umano.
«Teilhard de Chardin, spesso incompreso, aveva intuito che l’eucaristia è sempre celebrata, in un certo senso, sull’altare del mondo ed è il centro vitale dell’universo, il centro traboccante di amore e di vita inesauribile, anche in un tempo come il nostro di tensioni e di guerre» (papa Francesco).