In breve
«Che cosa dice oggi Gesù, duemila anni dopo la sua nascita? Una nascita per noi?». Il mistero dell'incarnazione, il più originale del Cristianesimo, incontro dell'Eterno con il tempo, è talmente grande che non possiamo non ritornarci sopra con la mente e con il cuore. Un tentativo di dire qualcosa di serio e di significativo sul Natale.
Descrizione
«Che cosa dice oggi Gesù, duemila anni dopo la sua nascita? Una nascita per noi?». Il mistero dell'incarnazione, il più originale del Cristianesimo, incontro dell'Eterno con il tempo, è talmente grande che non possiamo non ritornarci sopra con la mente e con il cuore. La presente meditazione teologica muove lungo due direttrici: la cristologia, in cui si considera la nascita di Gesù di Nazaret come evento che separa e dirige i secoli verso il loro compimento, premessa dell'evento pasquale (livello biblico); l'esistenza umana. in cui emergono le essenziali, anche se a volte contrastate, dimensioni di avvento, inizio (natale), epifania (livello antropologico). Ogni nascita è dunque un incipit che fa di ogni uomo un virtuale creatore di storia e trasformatore del mondo, cristicamente. Il natale di Gesù svela che l'uomo è «un poema che l'Essere ha incominciato» (M. Heidegger).
Una meditatio nativitatis, troppo spesso dimenticata, che fa da contrappunto alla prolungata meditatio mortis della filosofia e della teologia, dove appare chiaro che il criterio dell'essere umano - ieri, oggi e sempre - è l'amore, di cui l'amicizia è esperienza prima e fondamentale.