Il libro nasce originariamente per celebrare il 60° anniversario di ordinazione presbiterale del cardinale Walter Kasper (6 aprile 2017). La composizione del testo è, infatti, opera del prof. George Augustin, direttore della Fondazione Cardinal Walter Kasper – Teologia, Ecumenismo, Spiritualità (Kardinal Walter Kasper Stiftung, www.kardinal-kasper-stiftung.de). Si tratta, dunque, come ben indicato nella citazione precisa delle fonti dei testi, di una saporita e godibile silloge di scritti di Kasper, già pubblicati in altre collocazioni.
La maestria del curatore offre al grande pubblico un percorso intenso e ricco all’interno del pensiero del teologo tedesco che ripercorre tutti i temi maggiori del cristianesimo. L’articolazione dei sette capitoletti intende costruire una sintesi, seguendo l’articolazione classica delle questioni, come in un compendio di teologia sistematica: trinitaria e cristologia (capp. 1-3), antropologia teologica (cap. 4), ecclesiologia (cap. 5), ecumenismo (cap. 6) ed escatologia (cap. 7). L’ampio e preciso capitolo iniziale che descrive l’itinerario di vita di Kasper (pp. 7-45) impreziosisce l’opera, con una connotazione contestuale e offrendo al grande pubblico i tratti precisi di un teologo, vescovo e cardinale che merita di essere conosciuto. Alcuni testi sono disponibili per la prima volta in lingua italiana e quindi permettono di conoscere dei contributi molto godibili di Kasper.
Ogni capitoletto è introdotto da un’ampia citazione di un testo del Vaticano II che indica l’orizzonte complessivo e lo spirito della trattazione. Emergono, in particolare, tre accentuazioni meritevoli di essere evidenziate. Innanzitutto un intero capitolo sull’ecumenismo riflette ampiamente la lunga esperienza dell’A. che promuove un approccio «dialogico e diaconico» (p. 144) che costituisce l’essenza stessa dello stile cristiano. Altre due accentuazioni sono quella di un confronto aperto e schietto con le istanze moderne e postmoderne che vengono implicitamente assunte senza disagi, polemiche o contrapposizioni, ma come opportunità per una comprensione più autentica del cristianesimo. In questo orizzonte «pensare Dio come libertà assoluta significa comprendere Dio come Dio che libera e il mondo come luogo della libertà» (p. 51). C’è forse parola più moderna di libertà? «Nella sua assoluta libertà egli [Dio] è nello stesso tempo assolutamente affidabile» (p. 61). L’orizzonte della libertà intreccia quasi tutti i capitoli e i temi approfonditi. Una terza accentuazione è l’attenzione al contesto storico-ecclesiale che provoca a una riflessione ancorata e rivolta alle persone del nostro tempo che sperimentano l’indifferenza, la sofferenza, l’interrogazione del male, la fine di un cristianesimo fortemente caratterizzato dai toni europei. Il dialogo con il contesto attuale è occasione per un invito alla speranza animato dalla gioia, come il titolo bene illustra e che emerge in due intense paginette sull’umorismo cristiano, poiché «l’assenza di umorismo e l’irritazione, alla quale siamo in preda in vasti strati nella chiesa e nella teologia del presente, costituiscono forse una delle accuse più pesanti che si possono muovere alla cristianità di oggi» (p. 163).
Kasper, pur utilizzando un linguaggio sempre denso e mai banale, riesce ad accompagnare il lettore nel paesaggio cristiano portandolo nei punti più panoramici e guidandolo con l’acutezza di uno sguardo acuto, frutto di una lunga frequentazione tanto della teologia quanto della spiritualità e dell’impegno ecclesiale. Un libro, dunque, utile sia per uno sguardo sintetico che per un’ottima introduzione al cristianesimo, regalo indovinato tanto per un gruppo di catechisti che per studenti di teologia o persone desiderose di qualche buona e seria lettura.
G. Osto, in
Studia Patavina 2/2019, 374-375