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Il Padre nostro
Klaus Berger

Il Padre nostro

Pregare con il cuore e con la mente

Prezzo di copertina: Euro 16,50 Prezzo scontato: Euro 15,65
Collana: Books
ISBN: 978-88-399-2883-2
Formato: 13,5 x 21 cm
Pagine: 180
Titolo originale: Das Vaterunser. Mit Herz und Verstand beten
© 2016

In breve

Uno sguardo arioso, sorprendente e provocatorio sul Padre nostro da parte di uno dei più celebri biblisti contemporanei. Berger spinge la sua analisi fino agli strati più profondi e reconditi della preghiera più recitata al mondo, rendendo possibile un accesso originalissimo a uno dei testi fondanti del cristianesimo e anzi alla logica stessa del pregare cristiano.

Descrizione

Uno sguardo nuovo e sorprendente sul Padre nostro da parte di uno dei più celebri biblisti contemporanei. Klaus Berger spinge il suo esame fino agli strati più profondi e reconditi della notissima preghiera, rendendo possibile un nuovo accesso a uno dei testi più importanti del cristianesimo: il Padre nostro come chiave per un rapporto solidale con il prossimo e per tendere alla pace interiore.

Il Padre nostro è uno dei testi centrali della cristianità e la preghiera più recitata al mondo. Nella sua veste di esperto esegeta, Klaus Berger indaga gli strati profondi di questa preghiera, a prima vista così semplice. Riesce così a collocare la “preghiera del Signore” nel solco della storia della religione, a interpretarla dal punto di vista teologico e a renderla accessibile da quello spirituale. Con ampiezza di cognizioni e in maniera provocatoria indica nuove vie per coglierne tutta la ricchezza con il cuore e con la mente, allargando inoltre lo sguardo alla “logica profonda” di tutto il pregare cristiano.

Recensioni

L’Autore, noto come raffinato esegeta, si cimenta questa volta con la preghiera classica della spiritualità cristiana: il Padre nostro. È questa una preghiera solo apparentemente semplice, ma che nasconde una ricchezza mai abbastanza esplorata.

Il volume è frutto di una serie di relazioni tenute ad un corso di formazione per parroci e quindi lo stile è fluido e per nulla soggetto ad eccessivi tecnicismi esegetici. Si divide in due parti ben distinte. La prima riguarda la questione del significato della preghiera nel suo complesso. Si cerca di mettere a fuoco la natura stessa della preghiera in sé che, nonostante le sue innumerevoli sfaccettature, è una esperienza comune a tutte le religioni. In particolare «rappresenta la risposta degli esseri umani alla parola di Dio» (p. 11). Si tratta pertanto di orientarsi, riconoscendo i vari tipi di preghiera tra i quali si inserisce quella che Gesù stesso ha insegnato. Berger si sofferma allora nel mostrare i vari modelli interpretativi del Pater: apocalittico, liturgico, trinitario, di perdono, di testimonianza, di annuncio del regno ecc. Ognuna di queste interpretazioni è presentata come possibile, arricchendo così la visuale dell’interprete o dell’orante.

La seconda parte, ben più ampia della prima, è dedicata all’interpretazione puntuale di ogni singola invocazione del Pater. Alcune pagine risultano particolarmente intense e istruttive, a cominciare da quelle dedicate all’appellativo «Padre», in aramaico Abbà: l’autore lo presenta come un elemento qualificante della preghiera cristiana e gesuana, spiegando anche quale risonanza potesse avere questo termine in rapporto alle religioni pagane del tempo di Gesù.

Il testo si fa pertanto apprezzare per la semplicità dello stile e la profondità delle osservazioni che contiene, sia dal punto di vista esegetico che da quello spirituale.


D. Candido, in Parole di Vita 1/2018, 56

El autor, nacido en Hildesheim (Alemania) el 20 de noviembre del año 1940, es un conociclo profesor de teología, católico, especialista en exégesis del Nuevo Testamento, en la FacuItad Teológica Evangélica de Heidelberg. Desde el año 2010 enseña en el monasterio cisterciense de Mariawald, en Heimbach. Sus diversos campos de especialización abarcan la metodología exegética, la historia de las religiones antiguas, la hermenéutica, estudios sobre apocalíptica, sobre textos del Qumram, la Gnosis y los nuevos descubrimientos de Nag Hammadi. Su bibliografía científica es, como puede suponerse, muy extensa. Pero guiero subrayar la importancia de su estudio sobre Jesús (2004) y los dos volumenes sobre el Comentario al Nuevo testamento (2011). Berger ha sido conocido en Alemania por su oposición al programa de desmitificación de Rudolf Bultmann y por defender una gran confianza respecto al texto originaI de la Biblia. Sus escritos tienen siempre un punto de provocación académica y, por ello mismo, ha sido durante años una figura conocida en la televisión alemana y en periódicos importantes como el Frankfurter Allgemeine Zeitung y el Tagespost.

El autor utiliza todos sus conocimientos exegéticos, históricos, teológicos y litúrgicos para desentrañar y exponer la riqueza oculta en el texto bíblico del Padrenuestro. Esta oración, fundamental para la vida cristiana, debe ser leída, dice el autor, "de modo cada vez nuevo". Así, "en los estudios gue siguen deseo comunicar esencialmente solo aquello que para míes nuevo y estimulante" (p.13). Hay varios modelos para comprender el Padrenuestro, pero el a. se interesa solamente por aquellos modelos que "constituyen una ayuda para una lectura adecuada para nuestros tiempos" (p.15). Así,el a. propone analizar el texto del Padrenuestro, sobre todo bajo los modelos y aspectos siguientes, que serán desarrollados en la segunda parte del libro (pp. 43-162). 1. Se examinará el Padrenuestro en el mensaje apocalíptico de Jesús. 2. Será interpretado como oración litúrgica y en el contexto de la fe en la Trinidad. 3. Se estudiará como mensaje de perdón, bajo la teología del perdón, 4. como testamento de Jesús para sus discípulos y en el contexto de la teología de la Cruz y de la expiación. 5. Se analizará frente a la cuestión de la teodicea y como parte de la lucha contra el mal. 6. Se continua con el Padrenuestro y el mensaje jesuano del Reino, 7. como oración ante la muerte. 8 y como oración durante la celebración de un matrimonio. 9. Finalmente se estudiará "Dios en cl centro" o teocentrismo.

Me han resultado especialmente sugerentes los temas siguientes: La teología del perdón (pp. 24-27); La carta ficticia al "hijo pródigo”, escrita por su propia madre (pp.53-63) y El perdón (pp.108-123).


H. Vall, in Actualidad Bibliográfica 1/2017, 61

Nel Vangelo di Luca si racconta che un giorno, mentre Gesù era raccolto in preghiera, un discepolo gli chiese: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli» (Lc 11,1). Cristo li accontenta affidando loro la più diffusa preghiera cristiana, il Padre Nostro. Luca trascrive una versione breve, quella a noi nota è tramandata dal Vangelo di Matteo.

Eppure il Padre Nostro è un celebre sconosciuto, sembra dirci Klaus Berger nell’ultimo dei suoi vendutissimi libri (Gesù è stato un vero best seller). Perché recitare un testo non significa comprenderlo: per arrivare fin qui non c’è bisogno di un teologo esperto come Berger, che ha insegnato a lungo ad Heidelberg. Ma per capirlo forse ce n’è bisogno eccome.

In queste pagine poco teologiche e ben più ermeneutiche, egli ci guida nei misteri del Padre Nostro sulla falsariga del sottotitolo del libro: pregare con il cuore e con la mente. Il suo scritto va bene per i credenti e per chi vuole solo capire l’insegnamento di Gesù. Berger si affida alla guida di Santa Teresa d’Avila: «Sembra che non abbiamo bisogno di altro libro e ci è sufficiente studiare questa preghiera».

Quindi ci guida attraverso una meditazione sulle frasi. Cosa significa «sia santificato il tuo nome»? Cos’è il Regno di Dio? Perché questi ci da il pane quotidiano? Le risposte non sono scontate e, dopo questa lettura, il cristiano “di facciata” potrà recitare il testamento di Gesù con ben altra consapevolezza. Perché pregare, spiega Berger, «rappresenta la risposta degli esseri umani alla parola di Dio». Anche se in questa parola mancano tante cose: Israele, lo Spirito santo, la Chiesa e il battesimo, la croce. In compenso ce ne sono altre.

Pochi sanno, per esempio, che in esso è centrale il problema della teodicea, ossia della presenza del male nel mondo; il Padre nostro è una preghiera esorcistica: «ma liberaci dal male» è la sua ultima invocazione. C’è poi il perdono. Dice infatti Gesù: «Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche voi» (Mt 6,14s). Se il battesimo è il primo perdono dei peccati, il cammino del cristiano dev’essere ritmato dal perdono verso il prossimo, anche se macchiato dalla peggior colpa, perché solo così vive la quotidianità della sua fede e può ricevere la misericordia di Dio, altrimenti ricade nello stato precristiano. Questo è solo uno dei tanti chiarimenti di Berger.

Resta da aggiungere che il suo lavoro di esegeta rende questa preghiera accessibile da un punto di vista spirituale, strappandola all’abitudine e all’ignoranza.


In Il Foglio 6 luglio 2017

Chi conosce le pubblicazioni di questo A., rimane sorpreso di fronte a un libro come questo, che ha un taglio spirituale e di facile lettura, lontano in un primo momento dai suoi libri sostanziosi e voluminosi in chiave teologica e biblica. Basti pensare alle pubblicazioni a cui lo stesso Benedetto XVI ha fatto riferimento nello studio sui vangeli Gesú di Nazareth. In esso si affronta il tema della preghiera del Padre nostro con il desiderio di «comunicare essenzialmente solo quello che è nuovo e stimolante» (p. 10). E per la verità l’A. è riuscito nell’impresa!

In tutto questo Berger tiene conto di un rimprovero che egli stesso rivolge ai teologi e ai biblisti, disattenti a suo parere in questi ultimi anni ad affrontare adeguatamente il tema «spirituale» come quello della preghiera. Nella premessa (pp. 7-14) pone dei limiti alla sua ricerca e chiarisce quale ne sarà il percorso. Inizia con una serie di domande: quali i contenuti di questa preghiera; come orientarsi nella lettura per comprenderne l’originalità; afferma una cosa ovvia, ossia che siamo di fronte a una preghiera di Gesú; alla fine si domanda se vi sono aspetti mancanti in essa.

Nella prima parte affronta la questione del significato della preghiera nel suo insieme (pp. 7-39). Qui vi è una lunga presentazione di quelli che sono stati e sono attualmente i modelli interpretativi nella vita della comunità cristiana, illustrando un lungo elenco di indicatori ermeneutici: 1. Il Padre nostro nel contesto del messaggio apocalittico (p. 16); 2. Come preghiera liturgica (p. 18); 3. Nel contesto della fede nella Trinità (p. 18); 4. Come messaggio di perdono (p. 21); 5. Come espressione di una teologia di perdono (p. 24); 6. Come testamento di Gesú per i suoi discepoli (p. 27); 7. Nel contesto della teologia della croce e dell’espiazione (p. 27); 8. Di fronte alla questione della Teodicea (p. 30); 9. Come parte della lotta contro il male (p. 32); 10. Come massaggio gesuano del regno (p. 33); 11. Come preghiera prima della morte (p. 35); 12. Come preghiera durante la celebrazione del matrimonio (p. 36); 13. Infine come preghiera che pone Dio al centro – teocentrismo (p. 38). Quello che sorprende in questo lungo elenco sono in particolare le tematiche finali (morte, matrimonio...).

Nella seconda parte si entra nell’interpretazione delle singole invocazioni (pp. 40-170), studiate e commentate secondo questa metodologia: a) all’inizio vengono date alcune informazioni di base, frutto di valutazioni personali e originali, per la verità non riscontrabili facilmente nei numerosi commenti conosciuti; b) questi approfondimenti divengono poi preghiera, quale punto di arrivo dello studio stesso. In altre parole cerca di tradurre in invocazione quanto è stato analizzato e studiato.

Una simile «considerazione spirituale», esprime in chiave eucologica quanto non si era riusciti a esprimere in chiave teologica ed esegetica. Nella presentazione di tali considerazioni appaiono pagine veramente belle e suggestive. Si può citarne una fra le tante: nel parlare inizialmente del titolo di «Padre», si fa riferimento alla parabola lucana (c. 15) del padre misericordioso. Qui l’A. a sorpresa fa apparire anche la figura della madre dei due figli. A lei dà voce e penna per far giungere una lettera al figlio piú giovane, ancora lontano da casa, al fine di convincerlo a tornare (pp. 53-43). Siamo di fronte a un vero piccolo capolavoro letterario, dove i sentimenti paterni vengono illustrati dal cuore di una madre.

Nella bibliografia finale vengono indicate alcune fonti a cui egli ha attinto. Fra di esse emerge il commento al Padre nostro di santa Teresa d’Avila (in Cammino di perfezione, Città Nuova, Firenze 1996). Per la verità con le indicazioni della santa non sempre concorda, ma ne apprezza il valore e la profondità. Tra gli approfondimenti piú significativi si possono annoverare i seguenti: «sia fatta la tua volontà»; «dacci oggi il nostro pane quotidiano»; «non ci indurre in tentazione». Cosí poi conclude il percorso: «Ogni pregare è esaudito soltanto se preceduto da un’azione umana di riconciliazione. Dall’essere umano si pretende molto, ma egli può fare solo poco: pregare e perdonare. E siccome il perdono è nuova creazione, dobbiamo cominciare con questo, perché l’antica creazione l’abbiamo distrutta» (p. 171).


L. Fanin, in Studia Patavina 64 (1/2017) 191-193

La preghiera più recitata al mondo che, dalle labbra di Cristo, si riverbera nella fede testimoniata ogni giorno dai cristiani di questa o quella confessione. L’a., docente di teologia del Nuovo Testamento, noto per il suo saggio su Gesù, un autentico caso editoriale, con questo nuovo lavoro si propone di scavare nelle infinite profondità della «preghiera del Signore» ponendola all’interno della storia delle religioni, offrendo, al tempo stesso, un’interpretazione teologica e aprendo al lettore l’accesso alla dimensione più prettamente spirituale. Provocazioni, originalità, vissute con il cuore e presentate con la ragione, al fine di saggiare la «logica profonda» del pregare cristiano.


In Il Regno 20/2016