In breve
Un'esposizione di una teologia nera della liberazione. Un documento impressionante di denuncia dei tratti razzisti persistenti nella cultura e nella teologia bianca.
Descrizione
James Cone ha scritto una Teologia nera della liberazione (1970) e con quel libro il nome del giovane teologo nero nordamericano assurgeva a notorietà ecumenica. L'opera si poneva subito al centro di un acceso dibattito teologico e culturale, soprattutto negli Stati Uniti d'America, nella Repubblica Federale Tedesca, in America Latina e in Sudafrica.
In questo suo più recente libro, Il Dio degli oppressi, James Cone riprende il tema – allora soltanto abbozzato nei suoi lineamenti teoretici – di una teologia nera della liberazione, situandola nel contesto della sua esperienza di nero nordamericano e nel più ampio contesto della storia e della cultura del suo popolo; precisandola, inoltre, di fronte alle polemiche e alle obiezioni di teologi bianchi e neri. Il Dio degli oppressi rappresenta così la più matura esposizione di una teologia nera della liberazione e un documento impressionante di denuncia dei tratti razzisti persistenti nella cultura e nella teologia bianca.