In breve
Edizione integrale delle omelie delle ”Messe a Varsavia” di Popieluszko. Un documento di eccezionale valore umano e ecclesiale.
Descrizione
«Jerzy Popieluszko è morto. Il suo destino si è chiuso, il 19 ottobre 1984, da qualche parte, su una strada della Polonia: il suo corpo, orrendamente torturato e vilmente stroncato da tre poliziotti assassini, è stato ritrovato nella Vistola, questa arteria di sudore e di sangue che percorre il corpo polacco. Il giovane vicario della chiesa di Santo Stanislao Kostka di Varsavia, cappellano degli operai siderurgici di Huta Warszawa, ha pagato con un terribile prezzo la propria lotta per la verità, per la giustizia, per la libertà, il suo incondizionato appoggio alla causa di Solidarnosc.
Jerzy Popieluszko è morto. Ma la sua parola non si è spenta. Quella parola che dal pulpito egli annunciava, ogni ultima domenica del mese, durante le "messe per la patria". Parola che attirava migliaia di polacchi, affascinati dal coraggio del giovane prete; parola che, per Solidarnosc, era una luce nelle tenebre dello stato di guerra.
Il cammino della mia croce. Messe a Varsavia, è l'edizione integrale delle omelie di Jerzy Popieluszko, dal febbraio 1982 al settembre 1984, unitamente ai testi poetici e biblici – letti nel corso diqueste "messe per la patria" –, simboli dell'incontro della Storia polacca, e della Tradizione biblica, con la dura realtà della vita quotidiana. Perché Solidarnosc viva, e sia viva la Polonia! Jerzy Popieluszko ha sofferto il martirio per essere stato fedele al proprio impegno. Ma la sua parola rimane, e viva».
Dall'introduzione di Jean Offredo, giornalista della Televisione francese.