L’editrice Queriniana pubblica, nella traduzione italiana di Guido Ferrari, il volume tedesco Dietrich Bonhoeffer. Von A bis Z. Sein Denken und Reden, sein Predigen und Beten in Schlagworten erschlossen della Gütersloher Verlagshaus, Gütersloh 2010: un ulteriore tassello nel suo impegno (già vivo sin dagli anni ’70) volto a far conoscere la vita e l’opera di Bonhoeffer. Dopo l’importante compito assunto nella pubblicazione in lingua italiana di 10 dei 17 volumi dell’edizione critica delle Opere di Dietrich Bonhoeffer [ODB] e della monumentale biografia di Eberhard Bethge, la Queriniana ha tradotto e pubblicato nel 2006 – in occasione del centenario della nascita del teologo di Breslavia – una breve introduzione alla vita e al pensiero di Bonhoeffer che lo stesso Bethge aveva dato alle stampe nel 1976 e che nel 2004 aveva raggiunto la 21a edizione dell’originale tedesco. Possiamo tranquillamente dire che è grazie all’editrice di Brescia se il lettore italiano può accostare direttamente i libri e una scelta di scritti minori di uno dei teologi che hanno segnato col pensiero e la vita il cristianesimo del Novecento. Un merito, certo, perché la letteratura su Bonhoeffer e sull’interpretazione del suo pensiero è veramente ampia ma difficilmente ci si avvicina a questo teologo senza leggerne direttamente gli scritti. E se questo vale per tutti gli autori, a maggior ragione è fondamentale per colui che si può definire «il teologo confessante» della modernità. Molti sono affascinati dalla sua ribellione al regime nazista sfociata nella scelta di partecipare al fallito attentato ad Hitler (che gli costerà il carcere e la pena capitale), e pochi sono coloro che accostano la sua Etica dove da teologo riflette sulla responsabilità del cristiano nella storia. In Resistenza e Resa molti lettori restano colpiti dalla profondità umana e spirituale che Bonhoeffer testimonia nel tragico vissuto del carcere, e pochi colgono le profonde istanze che, da teologo, pone in quelle lettere che hanno interpellato e continuano ad interpellare tutti coloro che intraprendono un onesto studio della teologia moderna.
Il testo oggetto di questa recensione si pone in questa faglia. Se Bonhoeffer è stato molto studiato e continua ad esserlo – anche in Italia (è del febbraio 2014 l’uscita di Bonhoeffer di Fulvio Ferrario pubblicato da Carocci, Roma) – è anche vero che si presenta come un autore eclettico, complesso, che si è cimentato con diversi generi letterari e con diverse branche della teologia e delle scienze umane. È anche un autore profondamente radicato nel suo tempo e nell’esperienza umana nelle sue più diverse ed a volte apparentemente inconciliabili sfaccettature. Risulta evidente dunque l’utilità di un lessico che orienta il lettore riportando, per ogni lemma, i principali passi in cui il nostro autore tratta di quel tema nelle sue opere. Il curatore del testo è Manfred Weber, direttore della prima editrice che ha iniziato la pubblicazione dei Dietrich Bonhoeffer Werke [DBW]. Nella prefazione è esplicito nel dichiarare che il suo intento è quello di aprire un varco ulteriore nel potenziale della teologia di Bonhoeffer e soprattutto portare al lettore la percezione della radicalità evangelica e dell’impegno per Cristo, la pace e la giustizia sociale che hanno animato questo teologo durante la sua vita. Il libro non si rivolge a specialisti ma ha come unico intento dichiarato da Weber quello di rivelare «il pensiero e i discorsi di Bonhoeffer, i suoi sermoni e le sue preghiere, scandagliando – almeno come intenzione – l’intero ambito dell’esistenza umana» (p. 5). Il curatore mostra un’intenzione dalle prospettive molto ampie per il volume che produce, comunque sufficiente per scoraggiare ogni onesto recensore. Facile capire che non di tutte le voci posso dire il valore né valutare se il brano scelto sia il più esplicativo riguardo al tema: questo richiederebbe una conoscenza così minuziosa dei DBW che solo un’équipe di lavoro composta da diversi specialisti può raggiungere. Posso comunque dare indicazioni su alcuni dei temi che mi sono trovato ad approfondire nei miei studi. Certamente interessanti e centrati sono i brani riportati alle voci: «Cristianesimo non religioso», «Cura d’anime», «Ecumenismo», «Etica cristiana», «Giustificazione», «Penultimo (Il)», «Politica e chiesa», «Riforma». Altre voci, come ad esempio «Storia (La»), andavano ampliate con più citazioni che permettessero una maggior chiarezza sul tema. Alcune voci invece, a parer mio, mancano inspiegabilmente: «Cattolico/Cattolicesimo», «Cristologia» (che avrebbe collegato utilmente le sei distinte voci «Cristo [...])», «Disciplina dell’Arcano», «Escatologia», «Filosofia», «Sociologia», «Ultimo» (o «Ultimo e Penultimo»). Dalla lettura emerge comunque evidente che nel complesso le voci che hanno attinenza con temi etici, spirituali e di quotidiana ed estrema esperienza umana sono la maggioranza. In questi casi la scelta dei testi sembra volta più all’edificazione che non alla ricerca. Se il curatore avesse insistito troppo su questa scelta, non possiamo nascondercelo, questo testo avrebbe perso molto del suo valore. È proprio il suo essere una raccolta base di incipit che introducono il lettore a un approfondimento all’interno degli scritti di Bonhoeffer, in primis quelli dal cui contesto sono estrapolati i singoli brani, che rendono il libro degno di attenzione. Ed è questa l’intenzione che l’autore fa trasparire usando buona parte della Prefazione per spiegare come verranno indicati i riferimenti alle fonti (DBW) e quali criteri verranno adottati nella citazione dei brani. Dietrich Bonhoeffer. Von A bis Z diviene così un’utile appendice all’edizione critica delle Opere, quasi un indice ragionato: guida in un iniziale orientamento, invita alla lettura diretta dell’autore, stimola la curiosità per l’approfondimento di tanti interpreti e biografi di valore. Sicuramente la scelta di una veste grafica in brossura ed il conseguente prezzo contenuto rivelano la volontà dell’editore di raggiungere una più ampia fascia di lettori proseguendo nella direzione intrapresa con la collana Dietrich Bonhoeffer edizione paperback. Qualche problema deve essere sorto invece nel processo di editing sia per la scelta opinabile di alcuni termini italiani usati dal traduttore (definibili perlomeno desueti, cf. ad es. p. 7 «violentazione») sia per la presenza di vari refusi di cui uno, purtroppo, proprio alla prima pagina del lessico (sempre a p. 7).
A fronte delle già elencate potenzialità di questo volume rimane un interrogativo sul metodo scelto dal curatore per presentare il pensiero di Bonhoeffer. Come abbiamo già accennato, i testi riportati per ogni voce sono presentati fuori dal loro contesto letterario e nessuna nota fornisce le coordinate storiche in cui si inseriscono. Il puntuale rimando bibliografico è di poca utilità se non si ha a portata di mano il libro a cui la citazione si riferisce. Inoltre la mancanza di un adeguato quadro biografico non aiuta a cogliere l’essenziale interconnessione tra l’evoluzione del pensiero e la vita dell’autore: le due stringate facciate di cronologia della vita di Bonhoeffer, poste al termine del volume, sono veramente di poco aiuto. Per comprendere meglio il valore dei pensieri raccolti in Dietrich Bonhoeffer. Von A bis Z occorre dare il necessario spazio alla vicenda storica dell’autore per non ridurne la portata ermeneutica. Consiglio dunque, a chi si accosta a questo testo, di tenere a portata di mano una buona biografia (ottima per questo quella già citata di Eberhard Bethge, Leggere Bonhoeffer, Queriniana, Brescia 2006) che non mancherà di aiutare a cogliere l’originalità del pensiero e la portata evangelica delle parole che Dietrich Bonhoeffer ha scritto e vissuto.
G. Rustignoli, in
Rivista Teologia dell’Evangelizzazione 37 (1/2015) 253-256