Questo gustoso libretto si pone sulla scia di altri dello stesso tenore, come E se gli animali avessero ragione? (San Paolo, 2014) e Piante e fiori nella Bibbia (Queriniana, 2016). Con uno stile garbato ed efficace, l’autore aveva dunque immaginato di dare voce alle creature animali e vegetali che abitano la Bibbia. Adesso sono varie “cose” della creazione a prendere la parola.
Si tratta di trenta creature menzionate nella Bibbia, soprattutto nei primi due capitoli della Genesi: il cielo, la terra, il sole, la luna, il tempo, la luce, le stelle, l’atomo (cioè l’atomo di idrogeno), le montagne, il mare, il giardino, la campagna, l’acqua, il fuoco, il vento, il deserto, le pietre, la pioggia, il tuono, la sera, il vestito, il lavoro, i colori (dell’arcobaleno di Gen 9), l’oro, il pane, il calcagno, il riposo, il terremoto, il giardiniere e la piccola cascata.
Solo apparentemente si tratta di una lettura infantile. In realtà, l’autore sollecita quella sana capacità immaginifica, che spesso viene mortificata nell’approccio alla Bibbia. Si tratta di provare ad ascoltare quello che la creazione ha da dire al credente. Si scoprirà la sapienza con cui Dio ha realizzato il mondo e la necessaria polifonia di tutte le creature. Voci diverse, ma tutte necessarie e pensate in un’ottica provvidenziale. Così persino il temuto fuoco, che all’inizio si lamenta di avere una sorella come l’acqua ben più apprezzata di lui, alla fine spiega a suo modo il mistero dell’armonia dei diversi all’interno della creazione: «Quando, al mattino, vi gustate una tazza fumante di caffè, non avete mai pensato che ciò è possibile grazie alla collaborazione tra sorella acqua e fratello fuoco? Benché incompatibili, se stiamo al nostro posto, sarà possibile contribuire a fare qualche cosa di utile e di gradevole. Siamo diversi, ma se accettiamo di non occupare tutta la scena, miglioreremo la vita altrui, oltre che la nostra immagine» (p. 49).
D. Candido, in
Parole di Vita 3/2019, 58