In breve
Non possiamo starcene a guardare placidi, al sicuro, sulla riva del mare. Siamo tutti sulla stessa barca, noi esseri umani. E sulla barca, con noi, nel mare agitato, c’è Cristo: per condividere – e salvare – ciò che è «umano, troppo umano».
Un incoraggiamento a superare rigidità, pregiudizi, condanne.
Descrizione
Le polarizzazioni dominano sempre di più nei discorsi sociali, ma anche in quelli ecclesiastici e in teologia. Lavorano per alternative escludenti, che mirano a rendere impossibile l’opzione della parte avversa, impedendo di prendere decisioni equilibrate. Esempi di alternative secche sono per esempio: ammorbidire la dottrina o attenersi risolutamente alla tradizione? Riformulare l’etica sessuale in chiave postmoderna o prendere sul serio l’ordine eterno della creazione? Dissolvere il dato cristiano in opzioni politiche o concentrarsi sul core business di tipo sacrale?
Quando si lavora con le alternative false svanisce la sfida a mettersi in gioco, prendendo atto di una condizione umana che è profondamente ambivalente.
Jürgen Werbick esplora le tracce di questa strategia dialettica nelle discussioni ecclesiali e nelle controversie teologiche. E abbozza una teologia che, con un atteggiamento di curiosità, senza arroccarsi su posizioni di superiorità giudicante, accetti le ambivalenze dell’umano. Il teologo tedesco scopre così come il suo parlare di esistenza umana, di grazia, di redenzione e libertà, di piacere e compimento, di fallimento e peccato, di un Dio che non ci abbandona, possa rinnovarsi nell’attuale esperienza di crisi.
Ecco dunque un incoraggiamento a superare rigidità, pregiudizi, condanne, quando si intavola un dialogo, per puntare invece su esperienze condivise e confidare nell’accompagnamento di Dio.
Recensioni
Le false alternative, con i loro aut-aut di intolleranza, sono strategie dialettiche che conducono all'impossibilità di altre opzioni e non ammettono altre domande. «Le false alternative escludono; alla fine fanno risalire tutto a questa alternativa: quelli lì - e noi». Jürgen Werbick esplora questa modalità nelle discussioni ecclesiali e teologiche, per giungere a ipotizzare una teologia che accetti le ambivalenze dell'umano e la sfida della diversità.
In
Jesus 10/2024, 94