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Breve storia dell'arte sacra cristiana
Timothy Verdon

Breve storia dell'arte sacra cristiana

Prezzo di copertina: Euro 22,00 Prezzo scontato: Euro 20,90
Collana: Books
ISBN: 978-88-399-2877-1
Formato: 13,5 x 21 cm
Pagine: 288 + XVI
© 2012, 20202

In breve

Una sintesi che attraversa duemila anni di arte e propone una documentazione essenziale sul rapporto fra cristianesimo e bellezza. Gli artisti infatti, come ebbe a dire Paolo VI, «sono capaci di tradurre il messaggio divino nel linguaggio delle forme e delle figure, rendendo sensibile il mondo invisibile».

Descrizione

Nella civiltà dell’Occidente, come in ogni cultura storica, le origini dell’arte sono collegate al sacro: ai riti collettivi, alla fede personale, alle pratiche devote e alle esperienze mistiche. Il sacerdote e storico Timothy Verdon, formatosi alla Yale University (USA) e oggi direttore del Museo dell’Opera di S. Maria del Fiore a Firenze e dell’Ufficio d’arte sacra dell’Arcidiocesi fiorentina, analizza questo rapporto, rammentandone le basi teologiche, le tappe evolutive, i maestri e i capolavori. Guardando non solo all’Italia, ma all’Europa intera, il libro narra i modi in cui, secolo dopo secolo, la fede dei cristiani ha plasmato opere di autentica bellezza.

Recensioni

La nostalgia di Cristo, il desiderio di vederlo, riaverlo, immortalarlo qui su questa terra, di figurarselo e di pregarlo attraverso un’immagine ha nutrito per duemila anni l’arte cristiana. Senza che questo fosse un motivo esclusivo e didascalico, perché i temi sono stati diversi, abbracciando il suo messaggio d’amore, le storie del vangelo, l’incarnazione del vangelo stesso nella vita quotidiana. Fino alle espressioni contemporanee che – talvolta – a prima vista potrebbero sembrare lontane dal messaggio cristiano e che invece lo vivono pienamente nei motivi del dubbio, dell’interrogazione, del tormento interiore per una fede che non c’è e magari vorrebbe esserci.

In questo libro di un grande esperto internazionale come il professore Timothy Verdon –  formatosi alla Yale University e oggi direttore del Museo dell’Opera di S. Maria del Fiore a Firenze – c’è una straordinaria sintesi che attraversa duemila anni di arte e propone una documentazione essenziale sul rapporto fra cristianesimo e bellezza. Da sempre la Chiesa, attraverso il dialogo con gli artisti e la committenza, si è interessata di arte (non solo quella sacra in senso stretto) ma è nel Novecento che questo rapporto di si è fatto più serrato e proficuo, basti considerare la straordinaria ricchezza di opere del fondo specifico dei Musei Vaticani.

In questo bel libro di Verdon, corredato da illustrazioni a colori, si prendono in considerazioni le basi teologiche, le tappe evolutive, i maestri e i capolavori. Uno sguardo che dall’Italia si allarga all’intera Europa, per ricordarci che la bellezza è una delle espressioni più intense del messaggio cristiano, nonché uno strumento di salvezza.


In 12mesi.it novembre 2020

«Sinteticamente, ma chiaramente, Timothy Verdon ripercorre la storia dell’arte sacra cristiana, suddividendola in sette capitoli, dedicati rispettivamente al passaggio dall’arte ellenistica a quella cristiana, al primo Medioevo, al gotico, ai secoli XIV e XV, al barocco, al periodo moderno e contemporaneo. Ogni capitolo è suddiviso in paragrafi, in cui l’autore rivela come, fin dagli inizi, uno dei temi dell’arte cristiana sia stata la speranza in una vita eterna dopo la morte terrena. Rivela come il gotico “latino” occidentale sia stato il primo stile cristiano senza legami con l’arte della chiesa d’Oriente e si sia mostrato come l’età delle cattedrali. Rivela come il momento più alto della storia culturale europea sia stato l’inizio del Cinquecento, quando l’arte ha espresso la visione umanistica dell’uomo e della storia, ed è stato capace di “comunicare la bellezza e la forza vitale della stessa natura, madre di tutte le cose”. Rivela poi come il barocco sia stato l’ultimo stile cristiano e plasmare anche la cultura non ecclesiastica. […] Nella conclusione Verdon scrive che nel nostro tempo si è preferito l’anonimità di chiese polivalenti, “grandi aule luminose” ma prive di elementi evocanti la tradizione della fede nella chiesa. Ciò, anche se l’Occidente secolarizzato vive ormai nell’indifferenza religiosa, desta disorientamento. E ritiene che la sfida per l’architettura cristiana attuale sia “quello di riappropriarsi della carica di positiva espressività del sacro”. L’arte sacra ha sempre voluto riscoprire la bellezza della fede. Nella stessa conclusione, con Benedetto XVI, ricorda che l’autentica bellezza “schiude il cuore umano alla nostalgia, al desiderio profondo di conoscere, d’amore, di andare verso l’Altro, verso l’Oltre da sé”. Questa Breve storia dell’arte sacra cristiana è un libro complesso, ma non di difficile lettura. Porta a scoprire la storia dell’Occidente ed il suo influsso su questa storia».


R. Vacca, in Il Denaro del 12 novembre 2013, 21

«L'Autore propone una sintesi di pensiero, forte della propria esperienza trentennale di storico dell'arte cristiana. Per altri tipi editoriali ha pubblicato numerosi e impattanti studi sulla lenta trasformazione dell'opera d'arte nel corso dei secoli, cogliendo di volta in volta aspetti specifici in relazione alla liturgia, alla preghiera, alla storia della Chiesa e così via. Ora, in questo libro "tascabile" Verdon propone un indice assai ricco e lontano, per fortuna, da certi sunti veloci e superficiali che inondano le odierne librerie megastore. L'Autore descrive con cristallina chiarezza le fasi iniziali del rapporto tra fede e arte, ne spiega il significato e il linguaggio simbolici, illustra le motivazioni della diffusione fino ai giorni nostri di un'arte intrinsecamente legata alla sua realtà cristiana. La solidità del costrutto si ravvisa nella sua limpidezza espositiva, innanzitutto quando l'Autore chiarisce quelle nozioni base, necessarie per affrontare e comprendere l'arte cristiana. Poi ricorda che la cultura bizantina, grazie anche all'apporto della patristica coeva, e in particolare del vescovo Cirillo di Alessandria, ha inteso l'arte cristiana come immagine mistagogica – i cicli musivi di Ravenna ne sono una splendida testimonianza –, dove all'interno della narrazione di pochi episodi sono rivelati l'evento salvifico e l'orizzonte escatologico in essi contenuti. La verità da esprimere è una, unica, mentre diversi sono i modi di attuarla: ma ridurre tutto – come fanno alcuni – a una esclusiva contrapposizione di stili (gotico versus romanico, Raffaello versus Michelangelo, Carracci versus Caravaggio ecc.) significa avere una visione troppo semplicistica dell'arte cristiana, dimenticandone, invece, il contenuto e il fine. In questo libro, invece, le varie fasi della storia dell'arte in Italia e in Europa sono articolate in modo tale che si riesce a cogliere la scansione fluida delle opere d'arte e degli artisti, dettata da committenze ecclesiastiche, da elaborazioni teologiche o dalla necessità di una rinnovata liturgia. Nonostante i radicali mutamenti storici ecclesiastici e al tramonto inarrestabile di un coinvolgimento religioso, Verdon sottolinea che nell'età contemporanea il carattere sacro dell'arte cristiana è voluto e perseguito anche dagli ultimi pontefici, da Paolo VI a Benedetto XVI. Nel 2009 con l'incontro degli artisti nella Cappella Sistina è stata lanciata la nuova sfida: ricercare l'autentica bellezza nell'arte sacra, che non è trasgressione fine a se stessa, ma "desiderio [ .. .] di cogliere il senso profondo del nostro esistere, il Mistero di cui siamo parte" (p. 269)».


L. Salviucci Insolera, in La Civiltà Cattolica 3915-3916 (2013) 342s.

«Verdon, forse il più grande specialista di arte sacra oggi esistente in Italia, traccia in questo volume un profilo completo del rapporto tra cristianesimo e arte, delineandone le basi teologiche, le tappe evolutive e commentando i capolavori dei più illustri maestri nei vari campi espressivi, dalla pittura alla scultura, dai mosaici bizantini fino alle chiese moderne di Le Corbusier e Mario Botta. Un pregevole inserto di sedici tavole fuori testo illustra l’evoluzione dell’arte sacra cristiana dalle origini fino ai nostri tempi: le immagini non sono fine a se stesse, ma ciascuna viene commentata nel testo con opportuni rinvii. Infine, una vasta bibliografia orientativa suddivisa per le varie epoche apre al lettore ulteriori prospettive di studio e approfondimento specifico. […] Chi desidera studiare la storia dell’arte sacra cristiana, trova in questo libro una guida intelligente e chiara che gli farà capire e gustare veramente il senso delle creazioni artistiche, riscoprendo così la bellezza della fede e le radici cristiane della cultura e della civiltà occidentale. In particolare emerge l’influsso degli ordini religiosi sull’evolversi delle tipologie artistiche, dapprima con i monaci dell’alto Medioevo, poi con i francescani e i domenicani, per finire con i gesuiti. Ognuna di queste comunità religiose è legata a precise creazioni artistiche: basti ricordare gli affreschi di Giotto ad Assisi e a Padova o le grandi cattedrali gotiche di Francia e Inghilterra. Per contrasto, nell’ultimo capitolo, Verdon nota la difficoltà di coniugare le nuove tendenze artistiche con le esigenze liturgiche della fede. Il conservatorismo, ancorato alla tradizione figurativa precedente, si giustifica talvolta come reazione a un individualismo stilistico che rasenta l’anarchia, ma non può essere l’atteggiamento giusto. Anche l’arte astratta può essere adatta al mistero celebrato e spingere il cuore umano nella ricerca dell’autentica bellezza».



L. Dal Lago, in Credere Oggi 198/6 (2013) 115s.