In breve
Presentazione di Amedeo Cencini.
Il libro raccoglie una serie di stimoli di auto-formazione rivolti a seminaristi, religiosi e religiose, gruppi di presbiteri. È una proposta di lavoro che esorta il lettore a ripartire dal punto in cui si trova, magari con i piedi stanchi e impolverati, e a ridare freschezza alla propria testimonianza di vita.
Descrizione
Dopo aver pubblicato dieci anni fa Con passione e con rispetto…, due coniugi scrivono a preti, gli autori si sono lasciati sempre più coinvolgere dalle dinamiche relazionali all’interno del clero e della vita religiosa in generale con il loro approccio, ormai tipico, di coniugare lettura relazionale sistemica e insegnamenti evangelici. Sono stati chiamati per corsi di formazione da vari ordini e congregazioni religiose, hanno prestato un servizio di consulenza a seminari e luoghi di formazione e hanno pubblicato una serie di articoli su riviste specializzate: il frutto di questo lavoro viene ora raccolto e riletto in chiave unitaria e presentato allo stesso mondo che inizialmente ne aveva fornito lo stimolo come proposta di lavoro per l’autoformazione di gruppi di presbiteri, di consacrate e di consacrati. Se la formazione è, ha scritto A. Cencini, come il respiro, qualcosa che accompagna tutta la vita presbiterale e religiosa, non sempre è possibile (e nemmeno utile) il ricorso all’esperto: ogni piccolo gruppo di religiosi e presbiteri potrebbe e dovrebbe mettervi mano, a partire dal materiale che la vita offre, a partire dal punto del guado in cui si trovano, con la gioia nel cuore e con la gratitudine verso i confratelli per essere arrivati insieme fino a lì, anche se con piedi stanchi e impolverati.
Il filo rosso di questa lettura relazionale ad intra è, infatti, il «da questo vi riconosceranno» giovanneo.