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Vivere nel mondo
Gisbert Greshake

Vivere nel mondo

Questioni fondamentali della spiritualità cristiana

Prezzo di copertina: Euro 21,00 Prezzo scontato: Euro 19,95
Collana: Giornale di teologia 356
ISBN: 978-88-399-0856-8
Formato: 12,3 x 19,5 cm
Pagine: 264
Titolo originale: …wie man in der Welt leben soll. Grundfragen christlicher Spiritualität
© 2012

In breve

Come vivere l’identità cristiana nel mondo? Anziché attardarsi a stilare un elenco di consigli dettagliati o di singole massime operative, G. Greshake – da teologo di lungo corso – propone una riflessione “alta” su alcuni atteggiamenti di fondo della vita cristiana e delinea una “topografia” spirituale sui contesti importanti in cui dare realizzazione alla vita di fede.

Descrizione

Come possiamo e dobbiamo vivere da cristiani nel mondo? All’insegna di questa domanda-guida, Gisbert Greshake propone una riflessione teologica su alcuni atteggiamenti fondamentali della vita cristiana e su luoghi e contesti importanti in cui dobbiamo vivere la nostra fede:
– la questione del senso della nostra vita sulla terra;
– l’ascolto della chiamata di Dio;
– il senso della vita quotidiana e della festa;
– dove e come possiamo trovare Dio nella nostra vita e nel mondo;
– come l’essere umano deve comportarsi con la finitezza della propria vita;
– la preghiera.

Il libro offre, attraverso l’approfondimento di questi temi fondamentali alla base delle diverse spiritualità, un aiuto per realizzare spiritualmente la propria identità cristiana.

Recensioni

Non si è mai cristiani una volta per sempre». È la conclusione del saggio di Greshake che approfondisce come la fede vada vissuta all'interno della storia e in prospettiva relazionale: il cristiano è in ascolto costante del Dio che chiama. Un rapporto concreto fra Dio e l'uomo, che trova nella preghiera la sua compiutezza. Traccia così una mappa spirituale, un aiuto per realizzare la propria identità cristiana, analizzando i contesti in cui realizzare la vita di fede: la vocazione, la festa, la preghiera e la morte.


In Jesus 6/2024, 91

«Il libro di Greshake si presenta come una lettura dotta e nutriente delle questioni che ogni persona e ogni cristiano si pone implicitamente.
Il teologo mette tra le nostre mani il connubio tra saggezza vitale e cultura teologica per permetterci di vedere uno stile affascinante e convincente di "vivere nel mondo"».


R. Cheaib, in Zenit.org del 14 maggio 2012

«Greshake è tra i più noti teologi di lingua tedesca del nostro tempo. Conosciuto soprattutto nell'ambito della teologia trinitaria, dell'escatologia e dell'ecclesiologia, ultimamente ha pubblicato alcuni contributi di carattere spirituale, di cui il presente lavoro appare un esempio ben riuscito. Esso nasce dalla raccolta e dalla rielaborazione di una serie di interventi che l'Autore ha tenuto negli ultimi decenni e che si è deciso a mettere insieme perché uniti da una stretta affinità. Emergono nella lettura – e si fanno apprezzare – la solida e chiara impostazione trinitaria e la ricchezza di contenuti, argomentazioni e citazioni che provengono dalla lunga esperienza dell'Autore nella ricerca e nell'insegnamento della teologia dogmatica. È altresì percepibile tutta la profondità di un'accurata riflessione personale attorno alle questioni fondamentali della vita. Non da ultimo, si gradisce molto il linguaggio semplice e scorrevole che ne fa quindi una ottima lettura per ogni persona che desideri vivere e incarnare la propria fede in questo nostro tempo».


G. Molon, in Studia Patavina 1/2013, 260s.

«L’Autore chiarisce subito un aspetto: la fede, oggi come sempre, è da vivere all’interno della storia. Per spiegare questo egli si sofferma su alcuni momenti importanti della vita come la vocazione, la festa e la morte, per giungere alla certezza che "non si è mai cristiani una volta per sempre". Questo è il cuore del libro: la vita cristiana è una relazione nella quale l’uomo è in "ascolto costante del Dio che chiama". Greshake sottolinea con forza che questo rapporto fra Dio e l’uomo non è vago, ma ha dei tratti ben definiti che culminano nella preghiera».


A. Giampietro, in Jesus 5/2013, 97