«Il libro è dedicato proprio al tema della stanchezza, male di cui oggi tutti, chi più chi meno, soffriamo. Si tratta di una sorta di svogliatezza, di rassegnazione, che ci toglie un po’ di voglia di vivere ed è la conseguenza, non di rado, di una delusione subita, di un fallimento, di una sensazione di impotenza che ci invade di fronte a qualche evento che ci sovrasta. Nel volume l’autore indaga i vari tipi di stanchezza e le diverse situazioni in cui essa si manifesta, nell’intento di scoprire le cause che possono determinarla e, soprattutto, di indicare i vari modi in cui essa può essere gestita. Tra i luoghi nei quali, più spesso, l’individuo giunge a sentirsi inadeguato e demotivato spiccano l’attività lavorativa, il rapporto di coppia, la militanza politica. Le cause del disagio possono essere legate al nostro stato di salute fisica e mentale, ovvero legate ad aspetti della nostra personalità, o sistemiche, indotte cioè dall’ambiente che frequentiamo e che, ostacolandoci, non ci pone nelle condizioni di intervenire in modo incisivo nelle diverse realtà in cui operiamo. Grün fa notare al lettore che la tematica della stanchezza si incontra già nella Bibbia e nell’antica tradizione spirituale. La fede può additarci la strada che ci permette di gestire la stanchezza e di ritrovare la voglia di vivere: essa consiste nella riscoperta della dimensione contemplativa, attraverso la quale il tedio che ci affligge assume un valore positivo, in quanto ci obbliga a diventare umili, a riconoscere i nostri limiti e a scavare nel profondo del nostro animo per ritrovare proprio lì l’armonia con il mondo e con Dio».
M. Schoepflin, in
Toscana Oggi del 22 aprile 2012, 18