In questi giorni, esattamente il 15 gennaio, Anselm Grün ha compiuto 70 anni e in suo onore è stato organizzato un Simposio presso l'abbazia di Münsterschwarzach (Germania), dove risiede da quando è diventato monaco. Grazie a una prodigiosa creatività, unita a una ferrea disciplina monastica (ogni giorno scrive dalle 6 alle 8, prima di cominciare la sua attività pastorale), ha pubblicato finora circa 300 libri, tradotti in 35 lingue, per un totale di molti milioni di copie diffuse in tutto il mondo.
Presentiamo qui una delle sue ultime opere, che presenta gesti semplici e utili consigliati a chi vuole vivere il proprio tempo in modo consapevole e fruttuoso. Le caratterizza la ricerca dell'armonia interiore, della serenità, della pace. Tutti i rituali che l’autore propone creano luoghi e momenti «sacri» per condurci al fondo della nostra anima. Sono rituali che si possono compiere dovunque: in mezzo alla natura, dentro le quattro mura di casa, da soli ma anche insieme ad amici o a persone care. In tal modo si va a interrompere la pressione che il tempo esercita su di noi (un tempo che tutto divora...) e si ritrova la calma di cui abbiamo sempre necessità. Si rigenera poi la nostra energia vitale, ricavandone benefici tanto per il corpo quanto per l'anima.
Già altrove Grün ha descritto i rituali dell'anno liturgico oppure quelli per i momenti della giornata o per i vari passaggi fondamentali dell'esistenza. In questo libro, invece, indica semplici rituali da compiere settimana dopo settimana, suddividendoli per ambiti particolari quali la natura, il silenzio, il contatto con se stessi...
Tutti questi ambiti insieme si incontrano nel rito settimanale per eccellenza: quello del giorno festivo, che per i cristiani è la domenica. Nel mezzo della frenesia quotidiana, la domenica crea una zona franca di pace: ogni sette giorni ci permette di fermarci in mezzo al flusso e al roteare vorticoso della vita, per trovare presa nell'interiorità.
È un libro facile da leggere, incisivo e utile per chi voglia stabilire un contatto con la propria natura profonda. Aiuta a recuperare il senso e l'importanza della vita semplice, del contatto con la natura, del silenzio, delle pause benefiche nella frenesia della vita.
L. Dal Lago, in
CredereOggi 205 (1/2015) 134-135