In breve
Il volume è stato sostituito da: Dio fa bene ai bambini. La trasmissione della fede alle nuove generazioni
Un libro che tutti i catechisti dovrebbero leggere perché fornisce basi scientifiche sulla psicologia del bambino. Un libro che tutti i genitori dovrebbero leggere perché li accompagna a comunicare la fede alle prossime generazioni, ma non per sentito dire. Un libro che fornisce strumenti e attività da percorrere insieme.
Descrizione
Scrive Giovanni Giavini recensendo il testo per Famiglia Oggi (n. 4, aprile 1997): «È facile o difficile parlare di Dio ai bambini? Oggi sembra diventato addirittura arduo e molti vi hanno rinunciato delegandone il compito ad altri. Ma educatori e genitori cristiani non possono delegare del tutto e desiderano quindi essere aiutati. Questo è appunto lo scopo del presente libro, ennesima opera di due esperti e noti educatori».
«Il loro discorso si rivolge a genitori, catechisti, insegnanti di religione e si sviluppa su due binari: quello teorico, ma già ricco di annotazioni e di esempi pratico-esistenziali, e quello più direttamente didattico. Più in profondità, il loro discorso è sorretto da alcuni principi: l'educazione religiosa dei bambini deve sfruttare le loro esperienze; essa suppone che l'educatore ne sappia far tesoro, ma più ancora che lui abbia già qualche esperienza personale di quel Dio di cui vuole parlare; non bastano una buona psicologia, una sufficiente pedagogia e un'adeguata didattica, ma occorre anche un impegno di testimonianza e una buona teologia! Certo, non è necessaria una teologia tecnica, di alto livello, ma che almeno sia un po' nutrita della Parola di Dio e non di soli slogans o frasi precotte: una teologia nutrita in particolare di Bibbia.
I due autori ne danno prova e sanno trasmetterla al lettore; per esempio quando trattano del modo di educare il bambino al senso di un Dio vicino, ma invisibile, paterno ma trascendente, amorevole come una mamma ma anche immensamente di più, ecc.: sono le pagine più belle dell'opera. È noto infatti che, purtroppo, ci sono educatori che fanno delle esperienze dei piccoli non solo un punto di partenza ma anche il limitato e limitante contenitore o casellario della figura di Dio: questa allora va o rischia di perdere il suo 'di più' o meglio, il suo essere anche 'altro' da qualsiasi creatura. Contro il rischio di questa diseducazione religiosa, gli autori offrono ottimi suggerimenti, attinti dalla Bibbia, in particolare dai Vangeli, dalle loro esperienze, dall'inventiva didattica…».