«Anselm Grün, monaco benedettino, e Wunibald Müller, psicologo, entrambi teologi, ci offrono le loro riflessioni sul mistero e la forza dell'anima. In un fitto e inteso dialogo sviluppano un'unica coerente riflessione sul tema, quasi fossero un unico autore. La teologia degli anni Settanta era scettica nei confronti dell'anima perché la vedeva troppo in contrasto con il corpo e troppo rivolta all'aldilà. I nostri autori, invece, senza pregiudizi, analizzano il mistero dell'anima come lo incontriamo nella Bibbia, nella tradizione spirituale, nella poesia e nella musica, nella psicologia del profondo e nelle esperienze concrete della nostra vita. Il discorso è colto, ricco di citazioni, interdisciplinare, ma facilmente coinvolge il lettore e lo conduce a un dialogo interiore con gli autori e ad aprire gli occhi al mistero della loro interiorità. Si inizia con un approccio approssimativo ai vari significati dell'anima oggi. Sempre dolcemente si focalizza un suo aspetto specifico: l'immortalità e la questione della vita eterna. Nella terza parte l'anima ci mette in collegamento con Dio: è la casa della preghiera e vi si accede nel silenzio. Poiché ognuno ha una vita sola, l'anima traduce in pratica la nostra vocazione, come principio di base unificante. Nella quinta parte l'anima si incontra invece nella quotidianità e "in modo preferenziale e unico" nella musica e nella poesia (p. 138). Molto belle le brevi riflessioni sull'anima che ascolta le sinfonie di Mahler o di Beethoven o una cantata di Bach. Inevitabile è poi il confronto tra la cura d'anime e la psicoterapia. Nell'ultima parte l'anima si pone tra l'io e il tu: con la misericordia si crea l'anima, che diventa fonte dell'amore».
P. Barberi, in
Jesus 4/2010, 112