Lo hanno scoperto i Padri del deserto e i mistici, ma anche i filosofi e i teologi: «L’ascolto e la vista arricchiscono la nostra vita, ci conducono nel mistero della nostra esistenza, ci aprono al mistero del fratello e della sorella». Ed entrambi, l’ascoltare e il guardare, «possono suscitare in noi sentimenti profondi di felicità». Per questo motivo i due sensi vanno riscoperti, perché al giorno d’oggi, circondati come siamo da rumori, immagini e informazioni, rischiamo di non accorgerci e non sentire quello che avviene intorno a noi. La meditazione del monaco benedettino tedesco aiuta a tornare in contatto con le «orecchie e gli occhi del cuore», per «aprirci al mistero di Dio, sentire l’inudibile e vedere l’invisibile».
P. Tomassone, in
Il Regno Attualità 14/2019