[…] Ci può venire in aiuto, per passare dall'isolamento ad una solitudine feconda, quanto ci insegna Henn Nouwen in Viaggio spiriuale per l'uomo contemporaneo. I tre momenti della vita spirituale (Brescia, Queriniana 1980). Per Nouwen la solitudine che conta è quella del cuore, cioè una qualità o atteggiamento interiore che non dipendono dall'isolamento fisico (che ci fa male, ci fa paura) ma che invece ci fanno vedere la nostra situazione da un centro interiore in cui regna la quiete. «Senza la solitudine del cuore l'intimità dell'amicizia, del matrimonio, della vita comunitaria non può essere creativa. Senza la solitudine del cuore, nei nostri rapporti con gli altri noi saremo poveri ed avidi, soffocanti, dipendenti e sentimentali... perché senza la solitudine del cuore non potremo percepire gli altri come diversi da noi stessi, ma solo come persone da usare per il soddisfacimento dei nostri bisogni personali».
Il nostro bisogno di uscire dall'isolamento ci fa aggrappare agli altri, invece di creare spazio a loro. Nell'isolamento abbiamo un tale bisogno di simpatia e di amore da diventare ipersensibili verso i numerosi segnali dell'ambiente che ci circonda e facilmente ostili verso chiunque ci dia l'impressione di rifiutarci. «Ma se si scopre nel cuore il centro dell'esistenza, accettando il fatto di essere soli, non per destino ma per vocazione, allora si acquista la capacità di offrire libertà agli altri».
Nouwen conclude che «quando avremo percepito il significato della solitudine del cuore, e l'avremo gustata, diventerà possibile una nuova esistenza in cui ci districheremo dai lacci ingannevoli per aderire a Dio e al prossimo in maniera nuova e inaspettata». Se questo periodo difficile di pandemia non ci ha fatto patire troppo l'isolamento, ma ci ha insegnato ad avere ritmi di vita più attenti a ciò che è veramente importante e comportamenti più giusti per il rispetto del Creato e per le relazioni con i nostri simili, allora potremo veramente dire che l'Uomo è riuscito a sconfiggere il virus.
M.T. Pichetto, in
La Voce e il Tempo 3 maggio 2020, 17