In breve
Riedizione di un classico del pensiero religioso che può essere considerato un manifesto epocale del Romanticismo e un punto di partenza della moderna filosofia della religione. Un contributo al dibattito sulla presenza della religione e del cristianesimo nella nostra società, specialmente presso gli intellettuali.
Descrizione
Concezione suggestiva e problematica della religione come «senso e gusto dell’Infinito», non solo in polemica con la concezione illuministica della religione naturale, ma anche contro ogni confusione con la prassi dei moralisti e la speculazione idealistica. Manifesto epocale del Romanticismo, punto di partenza della moderna filosofia della religione, questo testo – dal suo apparire (Schlegel, Goethe, Hegel) ai tempi nostri (Barth) – ha ininterrottamente rappresentato e costituisce tuttora un banco di prova del dialogo tra religione e cristianesimo, da un lato, e cultura e intellettuali, dall’altro.
Un contributo classico al dibattito sulla presenza della religione nella nostra società.
Nuova edizione a cura di Salvatore Spera, docente di filosofia della religione alla Sapienza di Roma, curatore fra l’altro del volume kierkegaardiano Briciole filosofiche (Gdt 169).
Dal Sommario:
– Primo discorso - Apologia
– Secondo discorso - L'essenza della religione
– Terzo discorso - L'educazione religiosa
– Quarto discorso - La sociaità della religione: chiesa e sacerdozio
– Quinto discorso - Le religioni