In breve
Un saggio, basato su oltre quarant’anni di esperienza nell’insegnamento, che esplora lo spirito profondo dell’educazione: non la sola trasmissione di saperi, ma l’arte di offrire senso, fiducia, orientamento. Jean Grondin riflette sul mestiere di educare come vocazione filosofica e spirituale. Perché insegnare non è solo spiegare: è aiutare a vivere. Un invito a puntare in alto, con consapevolezza e senza ingenuità.>
Un saggio per educatori e insegnanti, che aiuta a puntare in alto: a elevare lo sguardo, ma senza ingenuità.
Una riflessione sull’orientamento che deve avere la formazione.
Descrizione
A che cosa pensa un insegnante prima di entrare in classe? Rispondere a questa domanda significa adoperarsi per cogliere lo spirito che sta alla base dell’educazione e che trascende tutti i contenuti specifici che l’insegnamento ha la vocazione di trasmettere. Un’educazione degna di questo nome deve infatti fornire ai suoi destinatari un orientamento di fondo, il cui scopo prioritario è quello di aiutarli a vivere e ad affrontare l’esistenza con fiducia. Non è forse da questo spirito dell’educazione che sono nate le nostre istituzioni educative e la nostra stessa civiltà?
Basandosi su oltre quarant’anni di esperienza di insegnamento in diverse lingue e in molti Paesi, un docente appassionato come Jean Grondin – quasi a voler tratteggiare un bilancio – riflette sui presupposti della sua pratica educativa e ne trae alcune lezioni da affidare alla giovane generazione, quella dei maestri di domani.