In breve
«È lui: Gesù, detto il Cristo, l’uomo che appartiene all’umanità; l’uomo che, se avvicinato, non potrà mai essere cancellato dal cuore; l’uomo che è pelle della nostra pelle, che soddisfa pienamente il nostro cuore inquieto. Lo afferro per un lembo della sua veste e non lo lascio più: è il modo migliore per avvicinarmi al 2000. Tanto più che quest’uomo mostra di essere ‘nostro contemporaneo’».