Nei mesi scorsi l’editrice Queriniana ha avviato una collana, Passi di sinodalità, con l’intento di «offrire una serie di libri brevi, scritti da esperti, che uniscano una seria riflessione teologico-sistematica essenziale su diversi aspetti della sinodalità a suggerimenti operativi, per la riflessione personale e per il rinnovamento pastorale, che permettano così di diventare una Chiesa sinodale» (p. 7).
A queste caratteristiche risponde il volume Vescovi e presbiteri in una Chiesa sinodale (pp 92, euro 9), opera di monsignor Giacomo Canobbio, in passato vicario episcopale nella diocesi di Brescia e docente di teologia sistematica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale.
Il testo muove da alcuni dati storici e dalla convinzione un tempo assodata che «solo chi ha ricevuto il sacramento dell’ordine ed è dotato di sacra potestas può legiferare» (p. 15). Se san Paolo VI istituì nel 1965 il Sinodo dei vescovi per aiutarlo nel suo ministero petrino, papa Francesco nel 2022 per designare un organismo della curia romana eliminò il complemento di specificazione dei vescovi, cosicché oggi si parla di segretaria generale del sinodo. «La trasformazione può denotare un allargamento della base decisionale, ma può anche riproporre l’idea che alla fine è il papa a decidere tutto» (p. 26).
Il libro rileva poi che «i cosiddetti organismi di partecipazione/comunione ecclesiale non hanno funzionato a causa di stili autoritari di leadership sia nelle diocesi sia nelle parrocchie, per non dire dei movimenti ecclesiali» (p. 44). Occorre invece che «vescovi e presbiteri non abbiano sempre la pretesa di dire l’ultima parola su tutto e, se la devono dire, questa dovrebbe essere frutto della sintesi di quanto hanno imparato dal popolo» (p. 52).
La conclusione è che «il sinodo, nelle sue varie forme, non è la vita normale della Chiesa: ne è solo la manifestazione performativa. Alla fine, ciò che conta non è il sinodo, ma lo stile sinodale» (p. 61). Nella seconda parte dell’opera il religioso Luca Garbinetto, docente presso l’Istituto Superiore per Formatori di Roma, con alcune schede, riflessioni e domande stimola l’approfondimento e la discussione da vivere, ça va sans dire, in stile sinodale.
F. Casazza, in
La Voce n. 34 (2 ottobre 2025) 13