Iniziamo con l’affermare che gli autori di “Teologia morale sessuale e familiare. Una prospettiva di etica relazionale” (Queriniana, Brescia, 2024) sono due voci autorevoli in materia. Martin M. Lintner, sudtirolese, classe 1972, è membro della Congregazione dei Servi di Maria, ha studiato nelle facoltà di teologia cattolica di Innsbruck e di Vienna, oltre che a Roma. Già presidente della Associazione europea di teologia cattolica (2013-2015); attualmente preside allo Studio teologico accademico di Bressanone non è la prima volta che si cimenta con la teologia morale sessuale e familiare. In italiano ha pubblicato, fra l’altro: “La riscoperta dell’eros” (EDB, Bologna 2015) e “Cinquant’anni di Humanæ vitae” (Queriniana, Brescia 2018). Gaia De Vecchi, milanese, classe 1973, ha conseguito i suoi titoli presso la FTIS di Milano e la Pontificia Università Gregoriana di Roma. La sua esperienza di docenza è ampia e percorre tutta l’Italia. Attualmente è impegnata presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore; membro dell’ATISM, fa parte del comitato di redazione di “Moralia”.
Il quesito fondamentale al quale intende rispondere il ponderoso volume (pag. 799) potrebbe essere formulato così: sarebbe possibile pensare ad un rinnovamento dell’insegnamento della Chiesa su sessualità, rapporto di coppia e famiglia nel flusso della tradizione e nel ritorno consapevole ai messaggi fondamentali della Scrittura?
Martin M. Lintner – corrisposto in un orizzonte di complementarità, come completezza, da un originale contributo di Gaia De Vecchi nella prospettiva di teologia morale di genere – propone il passaggio da una morale tendenzialmente compresa come un limite alla libertà, in quanto ritenuta fondata su ordini e divieti, verso un’etica relazionale, senza che il fondamento normativo e l’etica delle virtù siano chiamate ad entrare in un conflitto sterile che genererebbe solo inutili contrapposizioni.
Si tratta di un volume denso e serio che parte dagli sviluppi storici dell’insegnamento della Chiesa su matrimonio, sessualità e amore – precisamente dal giudaismo ellenistico sino all’attualità di Papa Francesco – per sviluppare successivamente i fondamenti biblici e giungere, nella terza parte, al momento nel quale il teologo illustra gli aspetti sistematici di una proposta etica della sessualità pensata in modalità relazionale.
Siamo di fronte a riflessioni prototipo e capaci di proposta nelle quali si sostiene una transizione da una morale sessuale basata su norme morali intese al modo del diritto positivo e, per tal ragione, riguardanti la materialità della condotta, a un’etica sessuale fondata sulle virtù configurantesi come un’etica relazionale di responsabilità. Così presentata l’autore è convinto che la sua proposta sia adeguatamente connessa, contemporaneamente, con la tradizione e lo sviluppo dottrinale della Chiesa Cattolica.
Offerta tale proposta, occorre chiedersi quali siano le perizie essenziali, sotto il profilo etico, doverosamente imprescindibili, per consentire un esercizio responsabile della sessualità capace di sostenere una progettualità esistenziale finalizzata al servizio del Regno di Dio. Padre Lintner menziona e sollecita una serie di competenze religiose, comunicative, sociali, interculturali, identitarie, mediatiche aventi come obiettivo quello di realizzare relazioni autentiche, ordinate e giuste. Si tratta di un testo genuinamente postconciliare capace, innanzitutto, di formulare in modo corretto e senza ambiguità le domande poste dalle sfide odierne.
G. Lodigiani, in
Il Ticino 24 gennaio 2025, 29