In ristampa
Ripartire da Nicea
Piero Coda, Stefano Fenaroli (edd.)

Ripartire da Nicea

Per leggere la fede dentro nuovi orizzonti

Prezzo di copertina: Euro 25,00
Collana: Biblioteca di teologia contemporanea 225
ISBN: 978-88-399-3625-7
Formato: 15,7 x 23 cm
Pagine: 256
© 2025

In breve

È importante illustrare il significato attuale della fede professata a Nicea, per offrire spunti e riflessioni utili a un nuovo paradigma culturale e sociale, ispirato proprio all’umanità di Cristo.

Alcuni tra i massimi esperti in Italia e nel mondo, riuniti attorno al più importante anniversario storico del 2025.

Un libro per sapere ciò che ancora non è stato detto su Nicea.

Descrizione

In occasione dei 1700 anni dal concilio di Nicea, questo volume mira a indagare il valore teologico del primo concilio ecumenico nella sua globalità, sotto il profilo storico, ermeneutico-fondamentale, sistematico e pastorale.
Un’opera a più voci, che raccoglie i contributi di studiose e studiosi di grande competenza e preparazione, provenienti da diverse parti del mondo ed esperti di diverse discipline., per dire ciò che ancora non è stato detto sul concilio di Nicea.
Ne emerge così un quadro di eccellente profondità e di sicura attualità: le autrici e gli autori dimostrano come il concilio del 325 sia non solo un importante evento del passato, ma anche e soprattutto un punto di riferimento che ancora oggi è in grado di aprire nuovi orizzonti alla teologia e alla vita di tutta la comunità ecclesiale.
Una festa del pensiero, per onorare l’evento ecclesiale del IV secolo che ha avuto un impatto storico e culturale senza paragoni sulla chiesa tutta, per ogni confessione e per ogni tempo

I contributi sono a cura di Emanuela Prinzivalli, Cristina Simonelli, Francesco Pieri, Michael Seewald, Anthony J. Godzieba, Elizabeth E. Green, Alberto Cozzi, Kurt Appel, Isabella Bruckner, Panaghiotis Ar. Yfantis, + Franco G. Brambilla, Andrea Grillo e Matteo Bergamaschi.

Recensioni

Il volume curato dai teologi Piero Coda e Stefano Fenaroli, rispettivamente segretario generale della Commissione teologica internazionale e redattore dell’editrice Queriniana, ha l’ambizione di tornare al concilio di Nicea, in occasione dei 1700 anni dalla sua celebrazione, tramite una raccolta di 13 saggi i cui autori sono soprattutto teologi e teologhe piuttosto noti al lettore italiano.

È il caso di M. Seewald, che nel suo testo si sofferma sulle interpretazioni storiche e teologiche del concilio niceno e sulle conseguenze di queste per la teologia. In particolare, il teologo tedesco si sofferma sulla necessità d’articolare una conoscenza teologica con ogni altra forma espressiva della fede, come eredità del primo concilio che si dice ecumenico. Anche per questo stretto rapporto con la storia l’intervento di Seewald si unisce ai saggi della storica E. Prinzivalli e dei teologi F. Pieri e C. Simonelli, che insieme compongono la I parte del libro, di taglio storico. Prinzivalli scrive dell’ambiente in cui Nicea si è svolto, Pieri della prospettiva normativa e liturgica del Concilio, Simonelli infine del significato formale-linguistico dell’operazione svoltasi a Nicea.

La II parte, d’approccio sistematico, include il saggio teologico-fondamentale del teologo statunitense A.J. Godzieba (che riprende un interessante volume uscito in italiano nel 2021: cf. Regno-att. 18,2021,582) e i contributi prospettici e analitici di E.E. Green (genere); A. Cozzi (cristologia come genealogia del logos); K. Appel (rapporto tra monoteismi e con la Trinità) e I. Bruckner (una rilettura dell’incarnazione e del momento generativo in senso materiale e formale nell’opera d’arte).

Infine, il volume dedica una III parte a 4 sguardi pastorali: quello di P. Yfantis sul mistero della comunione; quello del vescovo F.G. Brambilla sugli effetti tra il breve e lungo periodo del niceno; quello del liturgista A. Grillo che mette a tema la relazione cruciale tra lex orandi e lex credendi nei concili di Nicea, Trento e Vaticano II; e quello di M. Bergamaschi che riflette sul linguaggio in relazione al dirsi dell’umano stesso.
A. Ballarò, in Il Regno Attualità 20/2025, 594

Curato da Piero Coda e Stefano Fenaroli, il saggio a più voci propone una rilettura del primo concilio ecumenico della storia attraverso i contributi multidisciplinari di studiosi di diverse parti del mondo, che approfondiscono le formule dogmatiche elaborate a Nicea.

Ciò che emerge è come il concilio del 325 sia non solo un importante evento del passato, ma soprattutto un punto di riferimento che ancora oggi è in grado di aprire nuovi orizzonti alla teologia e alla vita di tutte le Chiese.


In Jesus 6/2025, 94

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