In breve
«Cerco di far emergere il fondamento teologico e spirituale che ha guidato Paolo nella sua esistenza di apostolo e che, nelle diverse circostanze di tempo e di luogo, ne ha orientato il pensiero e l’azione» (Jean-Marie Ploux).
Presentazione inedita di una figura decisiva delle origini cristiane: Paolo e le sue “due” conversioni
Una intensa meditazione biblica su Paolo e la croce di Cristo: cosa significa oggi perdere la vita per ritrovarla?
Descrizione
Paolo, un protagonista chiave del cristianesimo delle origini, sulla strada di Damasco si è imbattuto nel Cristo risorto. A partire da quel momento la sua vita è cambiata, come sappiamo. Jean-Marie Ploux attira però la nostra attenzione su un’altra “conversione” che ha operato un vero e proprio capovolgimento. Essa ha avuto luogo a Corinto dopo il fallimento cocente dell’Areòpago di Atene. A Corinto Paolo ha preso coscienza che a fondamento della vita del discepolo c’è la croce di Cristo.
La croce è un autentico scandalo, che innesca la forza sovversiva del vangelo. Parte dal punto più basso, l’umiliazione del Figlio di Dio condannato a morte, ma apre una possibilità inedita alla nostra esistenza, che può trasfigurare ogni fragilità, ogni piccolo o grande fallimento. Lì affiora una logica nuova – quella dell’incarnazione –, che trova nel mistero della Pasqua il suo culmine e il suo riferimento costante.
Ploux fa emergere così, con maestria, il fondamento teologico e spirituale che ha guidato Paolo nella sua esistenza e che ne ha orientato il pensiero e l’azione, nelle diverse circostanze.