Disponibile
Mondo trasfigurato
Philip Sheldrake

Mondo trasfigurato

Dal desiderio alla trascendenza: un viaggio nella mistica

Prezzo di copertina: Euro 30,00 Prezzo scontato: Euro 28,50
Collana: Giornale di teologia 471
ISBN: 978-88-399-3471-0
Formato: 12,3 x 19,3 cm
Pagine: 272
© 2025

In breve

«Chiaro e garbato, intenso e prezioso, il libro di Sheldrake chiarisce cosa significa vivere in una dimensione più profonda e perché è così importante» Douglas E. Christie

Uno studioso esperto e acclamato a livello mondiale, che riesce ad affrontare con maestria anche interrogativi difficili.

Descrizione

Philip Sheldrake esplora l’essenziale dimensione mistica non solo la fede cristiana, ma anche delle altre tradizioni spirituali del mondo. Il saggio esordisce con una profonda riflessione sulla natura della mistica e sul suo rapporto con le credenze, sfidando le interpretazioni tradizionali.
Percorrendo cinque dimensioni fondamentali dell’esperienza mistica – amore e desiderio, conoscenza e non-conoscenza, meraviglia e bellezza, mistica e pratica quotidiana, il mistico come profeta radicale – Sheldrake guida il lettore in un viaggio illuminante. Non si limita a descrivere le esperienze mistiche, ma ne esplora l’impatto trasformante sulla nostra vita. Svela come il misticismo, lungi dall’essere un’esperienza per pochi intimi, sia in realtà una via di conoscenza profonda della realtà, che offre una prospettiva per superare la razionalità e le definizioni limitanti, accompagnandoci verso un ”oltre” indefinibile e inafferrabile.
Mondo trasfigurato è allora un invito a riscoprire la dimensione mistica della vita, aprendo gli occhi alla meraviglia del quotidiano e alla profondità del mistero che ci circonda.

Recensioni

Ogni volta che si parla di mistica, è quasi inevitabile trovarsi davanti alla previsione di Karl Rahner sul XXI secolo: sarà mistico o non sarà. Si era nel 1984 e, poco prima di morire, il teologo volle lasciare un'indicazione preziosa dato che il cristianesimo istituzionale era in declino, almeno in Europa, e che per rivitalizzarsi avrebbe dovuto attingere al patrimonio della patristica e della mistica in particolare. Ecco le sue parole precise: «Il cristiano devoto del futuro sarà un mistico, uno cioè che ha sperimentato “qualche cosa”, o non sarà».

Come spiega Philip Sheldrake all'inizio del suo libro Mondo trasfigurato. Dal desiderio alla trascendenza: un viaggio nella mistica, Rahner era convinto che il misticismo non fosse un'esperienza limitata solo ad alcune persone, ma pensava che ciascun uomo e donna fossero orientati verso una dimensione trascendente. «Il suo rifiuto costante – scrive l'autore – di creare una teologia sistematica definitiva era implicitamente una difesa del mistero di Dio e dei limiti del linguaggio teologico nell'esprimere quello che Rahner percepiva come il cuore essenzialmente mistico del cristianesimo». Nelle meditazioni finali, assai più che in passato, egli giunse a sostenere l'inconoscibilità ultima di Dio.

L'idea di una mistica per tutti diverrà pure una delle principali tesi di Michel de Certeau, lo studioso francese amato da papa Francesco, il quale nella Evangelii Gaudium parla di «fratellanza mistica e contemplativa», riferendosi a un modo differente, prettamente cristiano, di relazionarsi con gli altri. Bergoglio aveva in mente una mistica del quotidiano e citava espressamente l'Imitazione di Cristo di Tommaso da Kempis e l'Autobiografia di Teresa di Lisieux, ma il suo riferimento principe è senza dubbio l'opera di de Certeau, che in un'altra occasione ha definito «il più grande teologo per il mondo di oggi».

Anche Sheldrake, professore e direttore dell'Istituto per lo studio della spiritualità contemporanea presso l'Oblate School of Theology di San Antonio in Texas, si riferisce spesso agli studi del gesuita francese, per cui la mistica è l'anti-Babele, la ricerca di un parlare comune, «l'invenzione di una lingua di Dio o degli angeli che nasconde la disseminazione delle lingue umane», come scrive in Fabula mistica. Ma il mondo della mistica non sempre è stato accettato facilmente dalla Chiesa istituzionale, che spesso anzi l'ha guardata con sospetto, se non condannata e messa all'indice. Perché, soprattutto nel caso di figure femminili, la mistica è stata capace di inerpicarsi sulle vette dell'Assoluto, in quell'esperienza fra la "follia della fede" e "la notte dell'ateismo" da cui sono passate personalità come Teresa di Gesù Bambino e Madre Teresa di Calcutta, per restare al XX secolo.

«Il misticismo comincia nella nebbia e finisce nello scisma», scrisse ad esempio il cardinale inglese Francis Aidan Gasquet, ponendo sotto accusa la pretesa del misticismo di essere una forma di ispirazione diretta di Dio, bypassando così ogni autorità religiosa e mettendo a rischio l'ortodossia della dottrina. Ma la ripresa oggi della mistica è testimoniata dal fascino che sempre più le persone di ogni religione manifestano nei suoi confronti ed è facilmente verificabile per chi fa un giro nelle librerie non solo religiose.

Sheldrake ripercorre le origini e i vari intrecci della mistica all'interno del cristianesimo, a partire da Origene, Evagrio Pontico, Dionigi Areopagita fino ad attraversare il Medioevo e l'età moderna, spaziando da Ildegarda di Bingen a Giuliana di Norwich, da Meister Eckhart a Jan van Ruysbroeck, da Giovanni della Croce a Teresa d'Avila, per arrivare, in tempi più vicini a noi, a Etty Hillesum e Dag Hammarskjold. Un lungo percorso spirituale dove emergono due tendenze di fondo: la via negativa o apofatica, che sostiene che non si può cogliere Dio attraverso le parole o Ie immagini (la Teologia mistica di Dionigi Areopagita, un testo del V secolo opera di uri monaco siriano anonimo, e La nube della non-conoscenza, frutto di un anonimo inglese nel 1400, ne sono le espressioni più evidenti), e la via positiva o catafatica, che ha un accento più devozionale incentrato sulla figura di Gesù Cristo (come negli scritti di Francesco d'Assisi o di Ignazio di Loyola).

Uno dei capitoli finali è dedicato al rapporto fra mistica e bellezza. In opere di artisti come Wassily Kandinsky e Piet Mondrian, di compositori come Olivier Messiaen e Arvo Part, di poeti come George Herbert e Gerard Manley Hopkins, l'arte si fa espressione di una visione spirituale e di un contatto con il trascendente. Infine, uno spazio importante riguarda l'ambito della profezia, che si può rinvenire in alcune figure emblematiche del '900 come i teologi Dietrich Bonhoeffer e Jürgen Moltmann, capaci nelle loro opere di andare oltre un cristianesimo puramente teorico per pervenire a un'esperienza più profonda di Dio. Emerge così anche un collegamento fra misticismo ed azione sociale, in cui l'impegno a favore della giustizia o dei poveri si accompagna ad un processo di trasformazione interiore per portare a un vero cambiamento.


R. Righetto, in Avvenire 7 ottobre 2025, 22

Consigliati