Vede la luce in questi giorni una nuova associazione dedicata alla conoscenza del testo scritturistico, denominata BET. Polo biblico. Più che costituire l’ennesimo gruppo di amanti della Bibbia, si propone di valorizzare – creando sinergie – l’esperienza delle varie associazioni già esistenti sul territorio nazionale e che si propongono di riconoscere l’importanza dell’immenso patrimonio veicolato dal testo biblico. Si propone, inoltre, di favorire a sua volta la conoscenza critica dei rapporti che intercorrono tra il testo biblico e la vita sociale e culturale, offrendo forme di collaborazione a tutti e tutte coloro che sono interessati all’approfondimento di tali relazioni. Del Comitato promotore di questa nuova realtà fanno parte Antonio Autiero, Piero Capelli, Marzia Filipetto, Paolo Naso, Marinella Perroni, Brunetto Salvarani, Isabella Tiveron, Magda Viero, Silvia Zanconato: molti di loro sono noti ai lettori di Queriniana e agli abbonati delle sue riviste, non da ultima Parole di vita.

La presentazione al pubblico di BET. Polo Biblico avrà luogo il prossimo 30 novembre alle ore 11:30 nella Sala Grande del Centro Universitario di via Zabarella, a Padova. Ecco il testo del comunicato che ne dà notizia.

BET. Polo Biblico nasce in continuità con l’associazione padovana Bibbia Aperta, con l’intenzione di valorizzare l’esperienza delle varie associazioni bibliche che in questi ultimi decenni hanno perseguito una conoscenza sistematica della Bibbia e di arricchirla con altri campi di ricerca. Alle diverse modalità di riscoperta e diffusione della Bibbia che nel nostro Paese hanno accompagnato la recezione del Concilio Vaticano II e che hanno privilegiato lo studio della sua lingua, dei suoi habitat e della enorme ricchezza contenuta nei suoi 73 libri, se ne aggiunge così un’altra che vede il suo epicentro a Padova, ma vuole estendere il suo raggio d’azione anche fuori dal territorio padovano.

Polo Biblico intende valorizzare la domanda sui rapporti che intercorrono tra testo biblico, società e cultura, e aprire così una promettente interlocuzione con istituzioni di ricerca e di formazione quali università, scuole, comunità religiose, centri educativi, circuiti culturali più ampi, letterari, artistici, scientifici. Lo scopo è quello di favorire un’attitudine in grado di valutare le ricadute positive e negative del testo biblico sulla formazione della coscienza individuale e collettiva nel corso della storia. Ciò consente una conoscenza critica sempre più approfondita dell’immenso patrimonio veicolato dal testo biblico per l’elaborazione di memoria storica, prospettive per il presente e visioni di futuro.