In breve
Prefazione di Ludovica Eugenio
La fede come arma. Un uomo, una comunità, la lotta per riconquistare la libertà e per ridare voce, oltre i silenzi complici, alla verità.
Un racconto che offre spunti di riflessione, contribuendo al dibattito su libertà di coscienza e tutela delle persone.
Una testimonianza unica a tratti sconvolgente.
Descrizione
Fabio Barbero ci conduce con coraggio in un’esperienza personale, che si legge come un thriller psicologico.
Quarant’anni fa iniziava per lui un lungo percorso di spersonalizzazione all’interno di una comunità religiosa. Con un racconto lucido e dettagliato, Barbero svela i meccanismi subdoli che lo hanno portato ad annullare la propria personalità: la manipolazione attraverso la “trasparenza dei pensieri” e la “confessione” alla Vergine; l’isolamento dal mondo esterno e la demonizzazione degli affetti; il controllo totale del tempo e delle azioni; l’imposizione di un linguaggio falsamente devoto, che distorce la realtà.
Con la precisione di un chirurgo, Barbero analizza il contesto ecclesiale che ha facilitato quella esperienza terrificante, mettendo in luce un fenomeno ben più ampio: la deriva settaria di non pochi movimenti religiosi cattolici.
Ne esce un libro di grande attualità che, partendo da un caso individuale, affronta i temi cruciali come l’abuso spirituale e il dibattito sul reato di manipolazione mentale. Una testimonianza terribile e coinvolgente che invita a riflettere sulla fragilità della coscienza e sulla necessità di proteggere sopra ogni cosa la libertà e la dignità del soggetto.