Il primo movimento della preghiera è l'ascolto. Ascolto di una Parola che viene da lontano, ma che è rimasta viva e feconda. Ascolto di una Parola che si è fatta carne in Gesù e ha manifestato l'amore con i gesti econ il dono di sé, fino in fondo. Contenuta nella sacra Scrittura, questa Parola rischia talvolta di rimanere prigioniera del testo stesso. Comprenderla, certo, è importante. Ma non basta. Dietro la Parola, infatti, c'è Uno che parla, che rivela se stesso perché cerca di stabilire con gli uomini un'alleanza fidata e duratura. Ecco perché proviamo il desiderio insopprimibile di rispondergli e azzardiamo un "TU" che riconosce come Egli sia vivo e raggiungibile.
È l'esperienza che può avvenire ad ogni eucaristia ed è in quel contesto che sono nate queste preghiere. Portano in sé la traccia indelebile della fede edella sensibilità di chi le ha scritte, ma anche il gusto, il sapore di una comunità cristiana con la quale per tanto tempo si è celebrata l'eucaristia della domenica e insieme alla quale ci si è trovati attorno alla parola di Dio, portando gli interrogativi e i problemi che sgorgano dalla vita quotidiana.
R. Baldoni, in
Consacrazione e Servizio 1/2018, 88