In breve
Disponibile dal 18 ottobre 2024
Editoriale di Alberto Cozzi
Alla questione cristologica Jacques Dupuis ha dedicato le sue migliori energie, spingendosi ai limiti dell’ortodossia pur di “esplorare le frontiere”. Le soluzioni escogitate allora rivelavano una certa criticità. Qui Alberto Caccaro indica delle piste ancor più promettenti.
Un tema scottante: se le religioni sono un dato positivo, Cristo ha ancora un ruolo? C’è spazio per la missione della Chiesa?
Descrizione
Gesuita e teologo di fama mondiale, Jacques Dupuis fu prima missionario in India, poi docente alla Gregoriana di Roma. Reso famoso da Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso, ha cercato di riconoscere alle religioni del mondo un ruolo positivo in quanto espressioni della sovrabbondante grazia di Dio. Non sempre è stato facile capire, però, come questa generosa apertura si concili con la fede in Gesù Cristo, unico salvatore universale. Ed ecco allora il senso di queste pagine, che ambiscono non solo a riprendere, ma anche a proseguire oltre il pensiero di Dupuis.
Caccaro, egli stesso teologo e missionario, riconosce anzitutto che il pluralismo e la diversità di religione sono di fatto e di diritto «una sapiente volontà divina», come ci ricorda il Documento sulla fratellanza umana di Abu Dhabi. Inoltre egli afferma che è possibile far valere l’assolutezza, l’unicità, la necessità di Gesù nella misura in cui in lui si riconosce la rivelazione di quel Dio che da sempre custodisce in sé l’assolutezza, l’unicità e la necessità di ogni essere umano. In Gesù, infatti, ogni uomo fa una differenza in Dio.