Pubblichiamo dal volume “Voglio vivere questi giorni con voi” – in uscita presso la Queriniana come strenna natalizia 2007 – questi testi meditativi di Dietrich Bonhoeffer. Il volume rappresenta un breviario bonhoefferiano che raccoglie dalle sue opere, tradotte e non tradotte in lingua italiana, 365 testi che accompagnano il lettore e la lettrice per ogni giorno dell’anno per sperimentare quotidianamente che cosa significhi “esistere per gli altri”.
25 dicembre
Il mondo giudicato e redento
Se Dio fa di Maria uno strumento, se Dio stesso vuole venire in questo mondo nella mangiatoia di Gerusalemme, allora questo non è un idilliaco quadretto familiare, ma l’inizio di un totale rivolgimento, di un nuovo ordine di tutte le cose di questo mondo. Se vogliamo partecipare all’Avvento e al Natale, allora non potremo fare soltanto gli spettatori come a teatro, in cui stiamo da una parte e ci gustiamo lo spettacolo, ma saremo trascinati nell’azione che si svolge, in questo rivolgimento di tutte le cose. Qui dobbiamo recitare anche noi sulla scena, qui lo spettatore è sempre un personaggio dello spettacolo, qui non possiamo sottrarci.
Che parte recitiamo? quella dei pii pastori che s’inginocchiano? dei magi che portano doni? che cosa si rappresenta dove Maria è la madre di Dio, dove Dio viene al mondo in una mangiatoia? Il mondo viene giudicato e redento, ecco che cosa accade qui; e il Cristo bambino, che è nella mangiatoia, è colui che mette in atto il giudizio e la redenzione, che rimanda a mani vuote i grandi e i potenti, che rovescia i potenti dai troni, innalza gli umili, stende il suo braccio potente sui superbi e i forti, eleva ciò che è basso, magnificandolo e glorificandolo nella sua misericordia.
Dietrich Bonhoeffer
31 dicembre
Da benigne potenze
Circondato fedelmente e tacitamente da benigne potenze, meravigliosamente protetto e consolato,
voglio questo giorno vivere con voi,
e con voi entrare in un nuovo anno;
il vecchio ancora vuole tormentare i nostri cuori ancora ci opprime il grave peso di brutti giorni. Oh, Signore, dona alle nostre anime impaurite la salvezza per la quale ci hai creato.
E tu ci porgi il duro calice, l’amaro calice
della sofferenza ripieno fino all’orlo,
e così lo prendiamo, senza tremare,
dalla tua buona, amata mano.
E tuttavia ancora ci vuoi donare gioia,
per questo mondo e per lo splendore del suo sole,
e noi vogliamo allora ricordare il passato
e così appartiene a te la nostra intera vita.
Fa’ ardere oggi le calde e chiare candele,
che hai portato nella nostra oscurità;
riconducici, se è possibile, ancora insieme. Noi lo sappiamo: la tua luce risplende nella notte.
Quando il silenzio profondo scende intorno a noi, facci udire quel suono pieno del mondo,
che invisibile s’estende intorno a noi,
l’alto canto di lode di tutti i tuoi figli.
Da potenze benigne prodigiosamente protetti, attendiamo consolati quello che accadrà. Dio ci è al fianco alla sera e al mattino, e senza fallo, in ogni giorno che verrà.
Dietrich Bonhoeffer
1 gennaio
D'ora in poi?
«La strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni». Questo detto che si ritrova nei paesi più diversi, non proviene dall’insolente saggezza mondana di un impenitente, bensì rivela una profonda intelligenza cristiana. Chi con la fine dell’anno non sa fare niente di meglio che compilare un registro con quello che di cattivo ha fatto in passato e decidere, d’ora in poi — ma quanti ‘da ora in poi’ sono già passati! — di iniziare il nuovo anno con propositi migliori, è ancora nel paganesimo fino al collo. Costui pensa che i buoni propositi facciano da soli il nuovo inizio, ovvero che egli possa iniziare di nuovo quando vuole. E questa è una pessima illusione; è soltanto Dio che può iniziare nuovamente con l’uomo, se gli piace, ma non l’uomo con Dio. A un nuovo inizio l’uomo non può assolutamente arrivare, bensì può soltanto pregare per esso. Dove l’uomo è chiuso in sé e vive per sé soltanto, lì vi è sempre e soltanto il vecchio, il passato. Soltanto dov’è Dio, è il nuovo; e l’inizio, Dio, non lo si può comandare, lo si può soltanto pregare. Ma l’uomo può pregare soltanto se capisce che non può fare ciò che sta ai suoi limiti, che un altro deve iniziare.
Dietrich Bonhoeffer
6 gennaio
L’ora della salvezza
La strana indeterminatezza che circonda la festa dell’Epifania è antica come la festa stessa. E accertato che essa era festeggiata già molto prima del Natale e che sia nelle chiese dell’Oriente che dell’Occidente era la più importate ricorrenza festiva della prima parte dell’anno invernale. Le origini sono oscure. E certo che in origine in questo giorno erano ricordati quattro diversi eventi: la nascita di Cristo, il battesimo di Cristo, le nozze di Cana e l’arrivo dei magi dall’Oriente. [...] Allo stesso modo è certo che a partire dal IV secolo la nascita di Cristo è stata separata dall’Epifania. [...] La separazione della festa della nascita di Cristo dal giorno del battesimo fu di grande significato. Nei circoli gnostici ed eretici orientali si era formata l’idea che il giorno del battesimo fosse il vero giorno di nascita di Cristo come Figlio di Dio. [...] Ma in questa convinzione era compresa la possibilità di un pericoloso errore, ovvero del disconoscimento dell’incarnazione di Dio. [...]. Se Dio avesse accettato l’uomo Gesù come suo Figlio soltanto nel battesimo, noi saremmo restati irredenti. Se invece Gesù è il Figlio di Dio che fin dal suo concepimento e dalla sua nascita ha assunto la nostra carne e il nostro sangue, allora egli soltanto è vero uomo e vero Dio; allora egli soltanto può aiutarci; ma se con la sua nascita è veramente ‘suonata l’ora della salvezza’, allora la nascita di Cristo è la salvezza per tutti gli uomini.
Dietrich Bonhoeffer
© 2007 by Teologi@Internet
Forum teologico, a cura di Rosino Gibellini
Editrice Queriniana, Brescia (UE)
Dietrich Bonhoeffer
Voglio vivere questi giorni con voi (Books),
Editrice Queriniana - Brescia 2007
pagine 416 - Euro 29,00
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